DivinaMente Donna: a Firenze il convegno “Giudizi e pregiudizi da demolire” sulle questioni di genere e sul ruolo delle donne

FIRENZE – Sarà la Biblioteca delle Oblate nella Sala storica Dino Campana a Firenze ad accogliere venerdì 31 marzo dalle ore 17, il convegno “GIUDIZI E PREGIUDIZI DA DEMOLIRE” che è parte del progetto “DivinaMente Donna”, è promosso e organizzato dall’Ass.ne Internazionale Verbumlandiart per affrontare e discutere i temi sulla prevenzione della violenza sulle donne, sulle problematiche di genere e sul ruolo delle donne nella società di oggi. Il momento di confronto/discussione è parte della rassegna “Si scrive Marzo, si legge Donna” promossa dalle biblioteche comunali fiorentine.

Aprirà le dissertazioni il Sindaco di Firenze Dario Nardella, il cui intervento verrà seguito da quello dell’Assessore alla Cultura Alessia Bettini che, nella giusta sequenza cederà la parola inizialmente al Sen. Manfredi Potenti e poi a Gabriella Izzi Benedetti, docente e scrittrice, a Maria Pia Turiello, criminologa forense esperta in violenza di genere, a Goffredo Palmerini, giornalista e scrittore, a Francesco Lenoci, docente Università Cattolica di Milano, Roberto Sciarrone, storico Università La Sapienza e direttore della rivista Verbum Press.

Si tratta evidentemente di un approccio multidisciplinare che porta sul tavolo del convegno studi e riflessioni sul concetto di genere, in una prospettiva storica ed esperienziale, rafforza la capacità critica nel riconoscere gli stereotipi di genere, indica come riflettere sulle differenze riferite al genere e si spinge poi a sottolineare come tali differenze costituiscano un patrimonio da condividere e preservare. Infine, ragiona su come meglio armonizzare compiti e ruoli uomo-donna, nel rispetto della parità, nell’ambito della famiglia e del lavoro, per superare i pregiudizi che ancora dominano la questione della donna nella società.

Questo articolato e complesso confronto tra i diversi apporti, permetterà di costruire un quadro quanto mai articolato e complesso guidato dall’intervento moderatore di  Regina Resta, scrittrice e presidente Verbumlandiart.

Realizzato da Verbumlandiart in collaborazione con la Biblioteca delle Oblate, ha il patrocinio del Comune di Firenze e di numerose associazioni culturali italiane. Main sponsor è la società CF Assicurazioni.

Caratteristica peculiare del progetto “DivinaMente Donna”, è quella di essere un percorso itinerante in Italia che si propone le seguenti finalità: favorire la consapevolezza del valore della differenza; destrutturare gli stereotipi di genere; attivare letture critiche sul fenomeno della violenza; sensibilizzare sugli aspetti che aiutano a riconoscere i segnali di rischio e allarme relativi alle vittime (anche di violenza subita in famiglia), e quelli relativi ai potenziali autori di violenza, anche psicologica.

Considerata l’importanza del convegno e la pienezza dei temi trattati, hanno assicurato la loro presenza personalità sensibili e attente alla problematica: Alessandro Lo Presti, assessore Regione Toscana e scrittore, Antonia Ida Fontana, presidente Società Dante Alighieri Firenze, Antonio Palma, presidente Foyer Lirica, Fabrizio Borghini, giornalista e scrittore, Giovanni Fittate, esperto in economia aziendale, Marcello Lazzerini, giornalista e scrittore, Maria Grazia Coiani, presidente Unione Cattolica Artisti Italiani e poetessa, Maria Grazia Dainelli, giornalista e fotoreporter, Mauro Rocchi, Ceo CF Assicurazioni, Massimiliano Bardotti, presidente associazione culturale Sguardo e Sogno, Massimo Seriacopi, docente e dantista, Roberta Nannucci, vicepresidente Centro Unesco di Firenze, Ugo Barlozzetti, critico cinematografico e d’arte, Vittorio Gasparrini, avvocato e presidente Centro Unesco di Firenze.

Il complesso delle Oblate fu il primo cespite edilizio del più grande ospedale di Firenze, sorto nel 1285 ad opera di Folco Portinari, il padre della Beatrice dantesca. Il complesso ospitava una comunità di donne infermiere, dedite all’assistenza volontaria ai malati, che presero il nome appunto di Oblate. Formato dall’accorpamento di edifici già esistenti ristrutturati alle nuove funzioni ospedaliere, il compendio inglobava anche la chiesa di Santa Maria in Campo, riadattata per ospitare il reparto per ricoverare e curare le donne.