Domenica in scena a Pescara “Dove nacque Italia – Un viaggio nella storia tra pupi, cunto e musica”

Il nuovo spettacolo teatrale è prodotto da Cuntaterra, Pupi Italici e TSA (Teatro Stabile d’Abruzzo)

PESCARA – Dopo l’ottima partecipazione all’edizione 2021 del Premio Otello Sarzi di Montegranaro e l’entusiasmante debutto estivo tenutosi all’Aurum di Pescara, lo spettacolo teatrale “DOVE NACQUE ITALIA – un viaggio nella storia tra pupi, cunto e musica” è pronto a tornare in scena.

La nuova replica è prevista per questa DOMENICA 5 DICEMBRE alle ore 17.30 presso il Teatro G.Cordova di Pescara.

Una produzione a cura di CuntaTerra, Pupi Italici e TSA Teatro Stabile D’Abruzzo.

Un’ opera inedita adatta a tutti, adulti e giovani, che vuole riproporre l’essenza del teatro d’arte popolare, in una
commistione sinergica di generi come la narrazione, il teatro di figura e la musica popolare eseguita dal vivo.

Per raccontare una storia talmente antica e talmente viva da scuotere il presente.

Lo spettacolo è inserito all’interno del progetto “L’ARTE NON SI FERMA” promosso dal TSA, sotto la direzione di Pietrangelo Buttafuoco e la direzione artistica di Giorgio Pasotti, per sostenere le realtà teatrali abruzzesi durante il difficile periodo della pandemia.

DOVE NACQUE ITALIA 
Un viaggio nella storia tra pupi, cunto e musica spettacolo teatrale
Produzione CuntaTerra – Pupi Italici – Teatro Stabile D’Abruzzo
Regia e drammaturgia | Girolamo Botta e Marcello Sacerdote
Narrazione e musiche in scena | Marcello Sacerdote
Scenografie, costruzione e manovra dei pupi | Girolamo Botta e Alessandra Guadagna
Assistente di scena | Cristian Zulli
Aiuto tecnico | Alessia D’Anselmo
Foto di scena | Graziana Pavone


La storia della prima vera nascita d’Italia, raccontata attraverso la grande tradizione dei pupi, del cunto e della musica popolare.

Una storia antica ma capace di parlare al cuore del presente, con tutta la vitalità di un’opera teatrale.

Lo spettacolo narra la vicenda della Guerra Sociale avvenuta nel 91-88 a.C., che vide contrapposti diversi popoli italici della penisola contro la Repubblica romana, alla quale venivano rivendicati la cittadinanza e il riconoscimento dei diritti fondamentali.

Gli Italici – tra cui Marsi, Sanniti, Peligni, Marrucini, Vestini, Frentani, Lucani, Campani, Piceni e diversi altri – si organizzarono e allearono, dando vita a una vera e propria nazione che nella loro lingua chiamarono Viteliu, ovvero Italia.

Tra battaglie, giuramenti, inganni, ardimenti e passioni, uno spettacolo che alterna i differenti registri espressivi – epico, comico, poetico e tragico – propri del teatro d’arte popolare.

Ne emergono i temi della giustizia sociale, dell’uguaglianza, della libertà, dell’amore per la patria profondamente connesso a quello per la fratellanza tra i popoli.

La messinscena è frutto di un’intensa attività di ricerca storico/culturale, unita al lavoro di creazione artigianale, scrittura e composizione, da cui scaturisce una drammaturgia inedita, fedele all’estro della fantasia quanto alla verità filologica della storia.

Teatro di figura, narrazione e musica si incontrano e danno vita per la prima volta a uno spettacolo unico nel suo genere, in cui si racconta un tratto fondamentale – e spesso sconosciuto – della memoria storica collettiva.

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