E se alla fine fosse proprio… Pizzaballa? Una previsione ragionata sull’esito del Conclave in corso nella Cappella Sistina

C’è attesa nella Piazza che sembra abbracciare il mondo, la Cristianità, un silenzio che è gravido di timorata attesa…

Poi, ecco che in un istante che sembra esser fatale, si leva un filo sottile che poi si gonfia e diventa una piccola nube nera che viaggia parallela al tetto e poi si disperde nell’aria.

I cinquantamila in Piazza San Pietro son forse delusi, ma tante possono esser le ragioni della fumata nera, se non altro è il segno che i componenti del Conclave stiano pensando in attesa di quella ispirazione che designerà il successore di Pietro!

E’ singolare, – dice Padre Telemond nel film “L’Uomo venuto dal Kremlino” – muore un presidente americano ed è immediatamente sostituito, muore un papa e tutto si ferma e tutto viene scandito da istanti di eternità…

Nel mondo dei media, dei social network e della informazione che non si sa mai bene cosa sia, ecco che una cerimonia antichissima desta attenzione nella gente, quasi che davvero nelle persone ci sia un bisogno di quel sacro che è parte della unica figura che, alla fine, si erge candidamente sullo sfondo di un mondo dove accade di tutto.

E davvero quel bisogno di sacro c’è! Molti non credono, molti han smarrito l’idea stessa di Dio, ma poi quando viene a mancare la voce del Vicario di Cristo si sentono, forse, come orfani e attendono di vedere il Successore del Pescatore di Galilea…

Ed ecco che risuona questa parola, ovvero: Galilea!

Galilea, una delle regioni di quella Palestina di sangue e orrore di guerra, la Galilea delle Genti di cui parla la Scrittura, lì ha avuto inizio la storia che stiamo vivendo oggi, ancora e in maniera sempre più attuale!

Apriamo il Libro, e a Matteo 4,12-17 leggiamo “Il paese di Zabulon e il paese di Neftali, sulla via del mare, di là del Giordano, la Galilea dei Gentili, il popolo che giaceva nelle tenebre, ha visto una gran luce; su quelli che giacevano nella contrada e nell’ombra della morte, una luce è sorta”.

Dalla tenebra della Palestina di oggi, può venire una luce?

Forse si!

Parafrasando il cardinal Rinaldi, sempre in quel film “L’Uomo venuto dal Kremlino”, interpretato da un indimenticabile Vittorio De Sica, ecco una frase che risuona nella mente “…Confratelli, io sono convinto che ci sia fra noi l’uomo che sia stato designato…

Il Cardinale Pizzaballa nel giorno del suo ingresso nella martoriata Gaza (FOTO ANSA)

Forse è proprio così, nel mondo della guerra insensata, dello sterminio che è quasi genocidio o forse lo è del tutto, ecco che si delinea una figura, una persona che potrebbe significare che lassù il Padre Comune non abbia dimenticato la terra ove una umanità povera vive immersa in una sanguinosa e tragica realtà…

Lì, nella terra dove nacque il Cristianesimo, dove nacque la Chiesa di Cristo c’è un uomo che ha conosciuto a fondo la realtà drammatica e tragica di Palestina che riflette quella anche più ampia del mondo e che costituisce forse la persona che più conosce quella realtà…

C’è già stato in passato un caso simile: anno del Signore 1271, Teobaldo Visconti, legato pontificio in Terrasanta, viene eletto dopo lunghissima sede vacante quale sommo pontefice e diventa Gregorio X…

Anche oggi sarebbe un segnale importante, di attenzione per una terra tragicamente vulnerata! Perciò, e se alla fine il prossimo papa fosse proprio sua eminenza il cardinale Pierbattista Pizzaballa?