Elezioni comunali Avezzano. Il Pd: «Verdecchia ha sbagliato. Il Pd va avanti con le idee chiare»

Chiediamo e ci chiediamo: «Quando tornerà la Politica?»

AVEZZANO – Elezioni comunali di Avezzano, prosegue la telenovela intorno al “Caso Verdecchia”.

All’avvocato avezzanese, candidato una decina di giorni fa, come sindaco, dallo stesso Pd, che ieri ha platealmente e polemicamente abbandonato la corsa e il partito, risponde il Pd cittadino e provinciale con una nota inviata dal segretario provinciale del Partito Democratico, Francesco Piacente. Il colpevole è Verdecchia, è l’estrema sintesi della lunghissima nota inviata dai Dem.

Questo il documento diffuso alla stampa: «Nelle ultime settimane l’intero gruppo dirigente del Partito democratico locale e regionale, con impegno diretto del segretario regionale Michele Fina, ha lavorato alla lista del Partito e alla candidatura a sindaco di Roberto Verdecchia. Ogni sforzo e ogni contatto sono stati orientati alla costruzione di un’alleanza possibile a sostegno di questa proposta che purtroppo non ha trovato consensi sufficienti. Il Partito democratico e anche il suo candidato, sono stati oggetto di una campagna di forte ostilità sulla stampa e nelle interlocuzioni in città. L’ossessione di sabotare l’azione politica del PD da parte di taluni è cosa nota in città e protagonisti ne sono coloro che, dopo aver affondando la barca sono fuggiti. L’obiettivo è quello di mettere fuori gioco una forza politica che cerca di rinnovarsi, di cambiare metodi e volti: stanno provando a bruciare la casa che gli ha assicurato per anni sostegno elettorale, ruoli istituzionali e amministrazione della cosa pubblica. Quest’ultima alle volte amministrata con estrema disinvoltura, come riportano recenti notizie di stampa. Di fronte a questo scenario la reazione di Verdecchia è un grande errore: anzitutto perché non si reagisce in questo modo se non si trovano sufficienti convergenze sul proprio nome. E poi perché nel PD il suo ruolo sarebbe stato di riferimento con la forza che tutto il gruppo dirigente gli aveva accordato e al quale avrebbe potuto e dovuto corrispondere un riscontro di gratitudine. Ne siamo dispiaciuti e nonostante questo la gravità dell’errore e dei toni usati resta evidente e ingiustificabile.

In città non c’è chi non sappia in che modo e da chi il PD negli anni passati è stato indebolito determinando uno svuotamento continuo e una crisi profonda che ha costretto il partito provinciale e regionale ad intervenire nell’ultimo periodo per porre rimedio ad una situazione compromessa e grave che ha nomi e cognomi. In più di un’occasione è stato riconosciuto da tutti, dai livelli nazionali ai cittadini che ci osservano, il grande lavoro di ricostruzione avviato in provincia e in regione. Lo stesso segretario nazionale e la sua segreteria, a cui Verdecchia si è rivolto, ha voluto spesso sottolinearlo. Così com’è chiaro a tutti che i problemi del Pd di Avezzano e il suo progressivo “sgretolamento” negli anni è da rincodurre semmai a chi lo ha egemonizzato e a chi si è riconosciuto in modo acritico in questa egemonia, quindi non certo a chi ha generosamente provato ad impegnare il Pd sui temi, come ha fatto Giovanni Ceglie, né tantomeno a chi ne è stato completamente fuori. Ogni riferimento, inoltre, a sodalizi o ad uno brigare non meglio precisato è un’offesa innanzitutto a chi sta conducendo in piena autonomia il percorso politico del partito e che ha avanzato la proposta di un nostro candidato sindaco sebbene non obbligati da nessuno a farlo; è poi un’offesa a tutti coloro che generosamente stanno dando una mano, con un senso di appartenenza che probabilmente va riscoperto e posto a fondamento del nuovo partito che nascerà.

Per il partito di Avezzano cambia tutto e prosegue, persino con più forza, il percorso avviato: continua con più determinazione e con più spazio politico la costruzione di una lista molto radicata e di rinnovamento. L’uscita dal partito in modo ambiguo e poco trasparente di taluni sta riportando nuovo entusiasmo, energie giovani che per anni ci hanno guardato con diffidenza. C’è un’onda di ritorno determinata proprio da chi, andandosene, aveva scommesso nella sconfitta definitiva: ma come spesso accade nella vita e in politica si sono aperte nuove strade, nuovi percorsi. Rispetto a questo, alcuni attacchi nascosti e tentativi di sabotaggi, appaiono solo gli ultimi tremori di carriere politiche al tramonto.

Il Partito democratico di Avezzano ha le idee molto chiare. Entro la prossima settimana si svolgerà un’assemblea aperta per assumere importanti decisioni sulle alleanze che stringeremo per la città. Per le prossime ore è già fissato più di un incontro politico dal quale ci aspettiamo buoni esiti e messaggi chiari alla città. Pensiamo di poter contribuire in modo decisivo alla composizione di una coalizione fortemente competitiva per il futuro di Avezzano portando il nostro contributo peculiare di partito organizzato e di forza di governo nazionale, alla vigilia di importanti investimenti infrastrutturali sul territorio regionale e nella Marsica».

Invece di fare commenti e valutazioni, chiediamo e ci chiediamo quando arriverà il momento che gli attori politici di questa città, di questa provincia e di questa regione, decideranno di porre fine alla politica degli accordicchi, dei tradimenti, delle “trombature” sottobanco, e inizieranno un lungo e difficile lavoro di costruzione e formazione di una nuova classe dirigente, giovane, preparata, legata al territorio, competente e in grado di dare risposte ad una popolazione che soffre di malasanità, di malagiustizia, di povertà economica e sociale, di disoccupazione, di scarso sviluppo, di isolamento e tanto altro ancora? Insomma, chiediamo e ci chiediamo: «Quando tornerà la Politica?».

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