Emanuela Orlandi, il Vaticano riapre caso: al via nuove indagini. Il fratello Pietro: “Spero di essere ascoltato”

ROMA – A quasi quarant’anni dalla scomparsa, il promotore della giustizia vaticana Alessandro Diddi insieme alla Gendarmeria ha deciso di riaprire le indagini di una vicenda che ha scosso la Santa Sede e le sue massime istituzioni, in un percorso giudiziario e investigativo che ha sfiorato ipotesi inquietanti di ogni tipo.

“Mi colpisce la riapertura delle indagini, una riapertura improvvisa. Se è su impulso di Papa Francesco, ben venga”. Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, commenta così all’Adnkronos la notizia di una nuova riapertura del caso decisa dal promotore di giustizia vaticana Alessandro Diddi insieme alla Gendarmeria.

“Non so se è una decisione presa dopo la recente proposta di aprire una inchiesta parlamentare – continua – Magari potrebbe nascere una collaborazione tra Stato italiano e Vaticano, mancata per 40 anni. E’ chiaramente una notizia positiva e mi auguro di essere sentito dagli inquirenti”.

“Siamo sicuramente contentissimi della riapertura delle indagini, ma è pazzesco che non siamo stati avvisati. Non sappiamo nemmeno su cosa stiano indagando, l’ultima denuncia che ho presentato è del 2019 e non ho avuto alcun cenno di riscontro.

L’ultima volta che ho chiesto al promotore di incontrarlo è stato un anno fa. Magari hanno elementi nuovi loro e stanno procedendo ex ufficio, non lo so”, dice all’Adnkronos l’avvocato Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi.