Emendamento Campitelli “Salva Ponte Celestino”. Il Wwf Abruzzo: “La politica non trovi scorciatoie per realizzare un progetto assurdo e già bocciato

L’AQUILA – Mercoledì 11 giugno nella seduta del Consiglio regionale verrà discusso il progetto di legge n. 53/2004: Disposizioni di attuazione del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentare in materia edilizia) e spunta un nuovo emendamento a firma dell’assessore Campitelli (dopo quello sulla Costa dei trabocchi fortunatamente ritirato), che sembra provare a salvare il Ponte Celestino V.
Così interviene il Wwf Abruzzo: “Il testo dell’emendamento, per quanto a conoscenza di questa Associazione, propone di aggiungere l’art. 12 bis che così recita ‘Misure straordinarie per la realizzazione delle infrastrutture pubbliche. Fermo restando il rispetto delle norme statali vigenti in materia di verifiche ambientali di cui alla parte seconda del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale) è consentita, anche in deroga alla pianificazione territoriale ed urbanistica, la realizzazione di opere infrastrutturali di rilevante interesse pubblico finalizzate al miglioramento della sicurezza della viabilità pubblica esistente, oggetto di finanziamento statale e/o europeo alla data di entrata in vigore della presente legge‘.

Il testo richiama immediatamente il progetto di costruzione del Ponte Celestino V tra la SP 64 e la SS 614 nei Comuni di Roccamorice e Manoppello per il quale il WWF Abruzzo e anche un comitato di cittadini si è espresso in maniera decisamente contraria visti i pareri negativi degli Enti (il Parco Nazionale della Maiella ha comunicato un diniego definitivo), la mancata attivazione del corretto iter procedurale da parte della Provincia di Pescara che non ha ancora effettuato le procedure di VINCA e di VAS e l’impatto che l’opera potrebbe avere sul territorio protetto.
Più volte si è ribadita anche la completa inutilità dell’intervento per il quale si prevede di spendere milioni di euro per un ponte lungo meno di 200 m che eliminerebbe una unica curva su una strada provinciale che avrebbe bisogno di altro tipo di manutenzione; infrastruttura che creerà un impatto enormemente negativo in un’area dove sono presenti vincoli di varia natura, senza risolvere alcun problema di viabilità né di accessibilità alle aree interne.
La proposta di emendamento non appare, inoltre, in linea con altri dispositivi di legge, come ad esempio la legge 241/1990, che benché ampiamente modificata negli anni per semplificare i procedimenti amministrativi, ribadisce in più articoli il principio che semplificazioni e poteri sostitutivi “non si applicano in caso di pareri che debbano essere rilasciati da amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistica, territoriale e della salute dei cittadini”.
In ambito costituzionale gli interessi pubblici basilari sono quelli riferiti alla tutela dell’ambiente, del paesaggio, del territorio, del patrimonio storico-artistico, dei beni culturali, della pubblica incolumità e della salute dei cittadini. Per importanza, questi fondamentali diritti superano e possono condizionare altri diritti costituzionali.
“Ci auguriamo che la politica regionale faccia un passo indietro – commenta Filomena Ricci, delegata del WWF Abruzzo – e si provveda al ritiro di un emendamento che aprirebbe a un’interpretazione alquanto soggettiva di ciò che riguarda l’interesse pubblico.
Nel caso del Ponte Celestino V ci sono criticità insanabili e vincoli che sono predisposti proprio per salvaguardare quanto di prezioso e importante è custodito nel nostro Abruzzo.
In generale, sono le corrette procedure amministrative che definiscono cosa può essere realizzato su un territorio, con quali modalità e a beneficio di chi e non scorciatoie che evitano il confronto, l’analisi dei documenti e l’ascolto dei cittadini.”