Emergenza Coronavirus – Confartigianato Imprese Avezzano richiama le misure necessarie per evitare la diffusione del virus

Avezzano – Anche la Confartigianato Imprese di Avezzano tiene ad adeguarsi alle nuove direttive provenienti dal Decreto che è stato emanato tra il 7 e l’8 marzo dal Presidente del Consiglio, recante misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del Covid – 19 sull’intero nazionale.
Il DPCM contiene all’art.1 disposizioni per la regione Lombardia e le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano – Cusio – Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.

La nostra Associazione, in ragione delle prescrizioni imposte, ricorda in particolare che: 

  • Devono essere evitati gli spostamenti in entrata e in uscita da questi territori, salvo quelli per esigenze lavorative o motivi di salute. Ai soggetti con febbre superiore a 37,5 gradi è fortemente raccomandato di rimanere a casa e limitare al massimo i contatti sociali;
  • Vi è il divieto assoluto di uscire dalla propria abitazione per chi è sottoposto alla quarantena o risultato positivo al virus;
  • Si raccomanda ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere la fruizione da parte dei dipendenti dei periodi di congedo ordinario e di ferie;
  • Sono chiusi quindi anche cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse, sale bingo e discoteche e locali assimilati con sanzioni della sospensione dell’attività in caso di violazione;
  • Sono sospese le cerimonie civili e religiose compresi i funerali;
  • Per quello che riguarda i ristoranti e i bar dovranno essere aperti dalle 6 alle 18 e durante l’apertura dell’attività il gestore ha l’obbligo di garantire la distanza di sicurezza interpersonale di almeno 1 metro. In caso di violazione, è prevista la sospensione dell’attività;
  • Le altre attività commerciali sono consentite solo se il gestore garantisce accessi contingentati, evita assembramenti di persone e garantisce ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro;
  • Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. Nei giorni feriali il gestore dell’esercizio deve garantire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di 1 metro. Nell’impossibilità di garantirla o in caso di violazione l’attività viene chiusa;
  • Per quello che riguarda gli alimentari, le farmacie e le parafarmacie, il gestore è chiamato a garantire il rispetto della distanza di 1 metro;
  • Sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatte eccezione per l’erogazione delle prestazioni incluse nei LEA), centri culturali, sociali e ricreativi. 

Il Decreto sin da subito ha suscitato dubbi interpretativi soprattutto con riferimento alla materia dei trasporti. Tali incertezze sono state fugate tramite un’ordinanza della Protezione Civile che ha chiarito che il DPCM si applica alle sole persone fisiche ed “è esclusa ogni applicabilità della misura al transito e al trasporto di merci ed a tutta la filiera produttiva da e per le zone indicate”. 

In attesa di linee guida sulla movimentazione delle merci su cui si sta lavorando insieme alla Protezione civile, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha precisato alcuni punti relativi ai trasfrontalieri e alle merci.

  • Transfrontalieri: le limitazioni introdotte non vietano gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro. Pertanto, salvo che siano soggetti a quarantena o che siano risultati positivi al virus, i trasfrontalieri potranno entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa. Gli interessati potranno comprovare il motivo lavorativo dello spostamento con qualsiasi mezzo, inclusa una dichiarazione che potrà essere resa alle forze di polizia in caso di eventuali controlli.
  • Merci: le merci possono entrare ed uscire dai territori interessati. L’attività degli operatori addetti al trasporto è un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci

Inoltre è consentito lo spostamento su tutto il territorio nazionale per motivi di lavoro, di necessità o per motivi di salute. Per quello che riguarda i controlli relativi alla limitazione degli spostamenti delle persone fisiche in entrata ed in uscita e all’interno dei territori “a contenimento rafforzato” gli spostamenti potranno avvenire solo se motivati da esigenze lavorative o situazioni di necessità o motivi di salute da attestare mediante autodichiarazione, che potrà essere resa anche seduta stante attraverso la compilazione di moduli forniti dalle forze di polizia (autodichiarazione disponibile presso i nostri uffici). Le persone sottoposte a quarantena o che sono risultate positive al Coronavirus non potranno spostarsi dalle proprie abitazioni. La veridicità dell’autodichiarazione potrà essere verificata anche con successivi controlli e la sanzione prevista per chi viola le limitazioni agli spostamenti è la pena fino a 3 mesi di reclusione o l’ammenda fino a 206 euro (art. 650 c.p.) salvo che non possano configurarsi ipotesi più gravi (delitti colposi contro la salute pubblica art.452 c.p.)

Pur richiamando alla responsabilità di ognuno di noi che con i propri comportamenti quotidiani potrà contribuire al rallentamento della diffusione del virus, le attività delle imprese associate sia delle zone “a contenimento rafforzato” sia di quelle di tutto il paese, potranno proseguire grazie all’azione tempestiva della Confederazione e al buon senso e al rispetto delle regole statuite dalle autorità competenti.

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