“Equiparare diritti aree regionali a quelli nazionali”: la proposta del Presidente Sirente Velino D’Amore all’incontro Federparchi

L’AQUILA – Un riconoscimento più congruo nella suddivisione di risorse destinate ai Parchi naturali protetti al fine di concedere “ai Parchi regionali diritti analoghi a quelli di cui beneficiano quelli nazionali”.

Questa la proposta del presidente del Parco regionale Sirente Velino Francesco D’Amore che ha preso parte al convegno curato da Federparchi a Cefalù (Palermo).

In vista di questo incontro, D’Amore ha inoltrato una lettera ai presidenti delle aree protette regionali della Penisola “al fine di portare avanti insieme questa istanza”.

A Cefalù D’Amore, informa una nota, ha portato all’attenzione dei presenti l’iniziativa che mira a ottenere maggiori vantaggi per i Parchi regionali, a beneficio, soprattutto, delle comunità che li abitano, spesso di fronte a vincoli legati alla sostenibilità ambientale ai quali non fanno seguito né incentivi fiscali né risorse che possano consentire all’Ente Parco di attuare politiche di sviluppo del territorio costanti nel tempo.

Nel corso dell’incontro c’è stato anche l’intervento, in videocollegamento, dell’assessore all’Ambiente e ai Parchi della Regione Abruzzo Emanuele Imprudente, il quale ha sottolineato il suo impegno nel portare avanti le istanze dei Parchi regionali.

Punto di partenza dell’intervento di D’Amore è la questione legata all’estensione della Zona economica ambientale (Zea) ai Parchi regionali.

Le Zea sono state istituite dalla legge Clima del 2019, con classificazione riservata solo ai Parchi nazionali. “Altra fonte di risorse potenziali da destinare ai Parchi regionali potrebbe essere costituita dalle donazioni del 5 per mille.

Perché queste donazioni possono essere fatte, invece, solo verso i Parchi nazionali Inoltre, voglio evidenziare il fatto che gli Enti Parco sia nazionali sia regionali non sono configurati nel Testo unico degli enti locali al pari dei Comuni e delle Comunità montane.

Loro sono disciplinati, gli Enti Parco”.

Ora sarà Federparchi a elaborare un documento condiviso.

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