Ferrovia Avezzano-Roma. Il senatore Pd Michele Fina: “Serie infinita di errori e rinvii”. Raddoppio e potenziamento finiscono sul binario… morto
AVEZZANO – Il presunto e sempre annunciato potenziamento infrastrutturale e raddoppio del binario sulla ferrovia Avezzano-Roma sembra finito laconicamente su un binario… morto.
Lo sostiene il senatore marsicano del Pd che annuncia, in una nota, la decisione del governo di rimandare i lavori, per l’ennesima volta, al prossimo anno.
La vicenda della ferrovia Avezzano-Roma, meglio nota come la “Ferrovia dei Pendolari” è pluridecennale e densa di rinvii, così come la linea in sé è piena di punti di stop, di locomotori che si guastano e autobus sostitutivi.
Insomma, una corsa ad ostacoli, sia nella teoria che nella pratica. Una evidenza che, in sostanza, secondo Fina, chiarisce una volta per tutte come Governo nazionale di Giorgia Meloni e Governo regionale di Marco Marsilio siano del tutto indifferenti a questa esigenza e non la considerino affatto strategica.
Questa la nota integrale diffusa dal senatore marsicano del Pd, Michele Fina.
“Giunge in questi giorni l’ennesima notizia di rinvii e disinteresse del Governo sulla ferrovia Avezzano- Roma.
Apprendiamo che i lavori in programma per il potenziamento infrastrutturale e l’attivazione del doppio binario tra Lunghezza e Bagni di Tivoli saranno rinviati al 2025 con l’ennesimo ritardo sulla tabella di marcia.
E pensare che stiamo parlando di opere che dovevano essere concluse da anni, ma oggi, ancora una volta, sono vittime di rinvii, come giustamente denunciato dai comitati dei pendolari.
Sulla tratta ferrata Roma-Pescara è ormai svelata ogni intenzione della destra al governo del Paese e della Regione: non intendono riconoscere a questa opera il valore strategico che merita e le risorse correlate.
Lo avevamo d’altronde ben compreso quando, giusto un anno fa, furono cancellati oltre 600 milioni dal Pnrr per il potenziamento con la promessa di restituirli al territorio nell’anno a venire.
Ovviamente nulla di tutto questo e, anzi, come abbiamo già denunciato nelle settimane passate, hanno aggravato i tagli all’Abruzzo togliendo anche 117 milioni per la messa in sicurezza di gallerie e viadotti delle nostre autostrade con il decreto legge 113 di recente approvazione.
Quello di oggi, dunque, è solo l’ennesimo caso che va nella direzione di una forte penalizzazione del sistema infrastrutturale abruzzese. Troveranno Marsilio e i suoi, prima o poi, il coraggio di protestare con Roma?”.