FIESA confesercenti Abruzzo e Molise:le piccole imprese tartassate dalla elevata fiscalità e dalle rigide maglie della lotta all’evasione fiscale

Avezzano – La presidenza della FIESA confesercenti Abruzzo e Molise lancia l’allarme sopravvivenza delle aziende.

“Sono soprattutto le Piccole aziende, quelle con meno di dieci
dipendenti, che costituiscono il 95% delle imprese italiane, ad essere
prese di mira dalla fiscalità dello Stato. I Governi che in Italia si
susseguono, si accaniscono contro di esse introducendo, spesso,
meccanismi burocratici e innovazione tecnologica distorti per la lotta
all’evasione fiscale.”

La Presidenza di Fiesa Confesercenti Abruzzo e Molise, sollecita
l’istituzione urgente di un tavolo di confronto con il Governo per
giungere ad un taglio consistente della pressione fiscale e adottare
azioni che possano essere utili a evitare di mettere in ginocchio e
soffocare le imprese.

Le aziende con meno di dieci addetti sono il cuore produttivo
dell’Italia. Ad esclusione dei lavoratori del pubblico impiego, queste
realtà danno infatti lavoro al 47,2% degli addetti, producono il 31,4%
del PIL e il 7% dell’export nazionale.

“Gli aumenti di tassazione registrati negli ultimi anni sono da
attribuire, in particolar modo, all’aumento dei contributi
previdenziali in capo ai lavoratori autonomi, all’introduzione della
Tassa unica Imu-Tasi. Ma possiamo aggiungere anche l’introduzione del
Poss, dello Scontrino elettronico e della Fattura elettronica, della
lotteria degli scontrini, tutte cose che generano un aumento
consistente dei costi aziendali. Per la Piccola impresa con 2 soci e
10 dipendenti, la pressione fiscale per reddito di 100 mila euro al
lordo dei compensi degli amministratori pari a 60 mila euro supera
abbondantemente il 65%.”

Un’azione necessaria, per esempio, dovrebbe essere la lotta
all’elusione fiscale. “È facile far pagare meno quando si eludono le
imposte, quando si esercita abusivamente l’attività e quando non ci
sono costi di transazione per piccoli importi – ha dichiarato
Vinceslao Ruccolo, Presidente di Fiesa Confesercenti Abruzzo e Molise
– Esercizi commerciali e piccoli imprenditori sono schiacciati da
questa concorrenza sleale e non possono più sopportare altra
burocrazia, adempimenti o nuove tasse. Le piccole imprese
dell’artigianato alimentare, del commercio, dei servizi, della
ristorazione e degli esercizi di vicinato, sono una risorsa; non
possono essere il bancomat del Governo».

Per la Presidenza di Fiesa Confesercenti Abruzzo e Molise, occorre
avere la forza ed il coraggio di dire basta a questo stato di cose
perché anche le piccole imprese hanno il diritto di vivere, non
piuttosto di sopravvivere o, addirittura, morire in una economia
asfittica.

“Bisogna avere il coraggio di dire no a progetti finanziari dei
governi che non tutelano le Piccole imprese e mettono a rischio
vitalità, bellezza e sicurezza del nostro territorio – conclude
Ruccolo – La Finanziaria dello Stato rischia di dare il colpo di
grazia alle PMI, che rappresentano il tessuto connettivo del Paese.
Tutto questo senza mettere mano ai nodi veri: la grande evasione, il
sommerso, l’elusione fiscale operata dai grandi colossi del web”.

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