Fine vita: il progetto di legge nel pomeriggio in Consiglio regionale d’Abruzzo. Si va verso il no

L’AQUILA Approda nel pomeriggio nell’aula del Consiglio regionale d’Abruzzo, all’Aquila, la delicata tematica del fine vita.

L’Abruzzo potrebbe essere la seconda Regione dopo la Toscana a varare il progetto di legge su “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito (…)”.

Ma secondo quanto si è appreso da fonti interne alla maggioranza di centrodestra, guidata dai presidenti della Giunta Marco Marsilio (FdI) e del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri (Fi), la norma difficilmente passerà: c’è, infatti, l’orientamento a non legiferare su un tema di competenza nazionale sulla quale comunque si registra una vacatio, perché “sicuramente il governo impugnerà”.

Il progetto di legge non è stato votato nella commissione competente che ha audito gli interlocutori del sì e del no. La proposta di iniziativa popolare è stata iscritta all’ordine del giorno con “procedura d’urgenza”, secondo quanto previsto dalla legge regionale che detta, per la Regione Abruzzo, le regole sul referendum abrogativo, consultivo e l’iniziativa legislativa. Il testo, infatti, era arrivato in Consiglio per la prima volta il 26 giugno 2024, ma in quell’occasione non si arrivò al voto.

Da quella data sono scattati i 12 mesi concessi dalla normativa regionale per la pronuncia definitiva dell’Aula sul progetto di legge.

Nei giorni scorsi si è registrato l’appello al voto con una lettera aperta alla politica abruzzese e ai cittadini da parte di Riccardo Ververi, coordinatore della campagna ‘Liberi Subito’, promossa dall’associazione Luca Coscioni. Nel ringraziare Marsilio e Luciano D’Amico, il candidato presidente del centrosinistra alle ultime regionali, Ververi ha ricordato il percorso iniziato due anni fa, che ha visto per la prima volta utilizzare lo strumento della legge d’iniziativa popolare in Abruzzo.

“Un percorso fatto di raccolta firme, di ricerca degli autenticatori, di richiesta dei certificati presso i comuni. E poi il deposito in Consiglio, l’approvazione, il parere favorevole del Collegio di garanzia statutaria, le audizioni in V Commissione e ora la discussione. Questo tema sia trasversale e non abbia bisogno di schieramenti: ognuno è libero di fare le proprie scelte, in scienza e coscienza, purché non limiti le libertà altrui”.