Forum H2O: il Ministro Costa chieda scusa e proceda alla bonifica

Bussi – Il Ministro Costa bocciato sonoramente dai giudici sulle bonifiche. Dal Forum H2O: “Ora chieda scusa agli abruzzesi e rifletta, non ha difeso né l’ambiente né la salute ma i suoi dirigenti che sbagliavano”.

“Censure clamorose su tutti i punti contestati, felici di aver contribuito scoprendo i documenti. Serve inchiesta interna nel ministero sull’operato dei due dirigenti Lo Presti e Distaso.La Procura di Pescara batta un colpo sui ritardi nelle bonifiche”, incalzano gli ambientalisti in un comunicato.

“Il ministero dell’Ambiente per 8 mesi si era rifiutato di darci la documentazione sulla gara. Grazie alle nostre fonti – dicono dal Forum H2O – abbiamo però scoperto documenti di gravità inaudita che oggi il TAR censura in maniera durissima, con passaggi in cui rileva che il comportamento del Ministero è connotato da “sviamento di potere”, “contraddittorietà e irragionevolezza” in circostanze addirittura “eccentriche”. Secondo i giudici del TAR “l’esigenza della rapidità nella conclusione dell’iter amministrativo propedeutico alla bonifica di un sito cosi dannoso per l’ambiente non pare aver caratterizzato l’operato del Ministero nella vicenda di specie”. Il Ministero, dicono anche i giudici, è andato nella direzione esattamente opposta rispetto a quanto richiesto dalla Corte Costituzionale sulla difesa di ambiente e salute.Il TAR puntualmente ha dato torto al Ministero su tutte le questioni controverse che avevamo denunciato. Ad esempio la possibilità di procedere più speditamente con la rimozione diretta dei rifiuti come previsto dalla gara, mentre il ministero sosteneva la necessità dell’analisi di rischio esclusa invece dall’Art.242bis sulle procedure semplificate scelte dall’allora commissario proprio per velocizzare la bonifica, come aveva evidenziato già 5 anni fa l’ARTA da ARTA. Che il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che aveva sollevato alcune critiche sul progetto non era definitivo. Che, rispetto a Edison “non sono state provate in giudizio fondate ragioni di impedimento alla possibilità di recuperare comunque quanto si andrà a spendere a tal fine, in danno della stessa responsabile, per la parte da questa non eseguita spontaneamente”.

“A questo punto – conclude De Sanctis – serve un’immediata inchiesta interna sull’operato dei due dirigenti del Ministero dell’Ambiente Lo Presti e Distaso. Sarebbe ovviamente surreale un ricorso al Consiglio di Stato e speriamo che anche l’Avvocatura, che aveva dato un parere stringato e superficiale, dia lo stesso suggerimento al Ministro. Auspichiamo infine che la procura della Repubblica di Pescara batta finalmente un colpo sui ritardi ultradecennali delle bonifiche a Bussi, magari partendo proprio dalle conclusioni a cui sono pervenuti i giudici del TAR”.

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