Frutta e verdura di ottobre: un tripudio di colori, sapori e proprietà benefiche. Quali prodotti comprare

AVEZZANO – Tutti sono concordi che sia una cosa salutare consumare frutta e verdura di stagione, sia per risparmiare che per assaporare i prodotti nel pieno delle proprietà organolettiche.

L’autunno cambia le tinte dei mercatini e li adorna con colori intensi, esattamente come i sapori.

Protagonisti di questa stagione sono, senza dubbio, i funghi, le zucche e le castagne ma non sono da meno i broccoli, i cavolfiori, il cachi e il melograno.

Questa è dunque la lista delle verdure che si consiglia di acquistare ad ottobre:

zucca, broccolo, broccolo romanesco, cavolfiore, lattuga, radicchio, funghi, fagiolini, carote, zucchine, melanzana, peperoni patate dolci, cipolla, ravanello, rapa, scalogno, sedano.

Per quanto riguarda la frutta, via libera a mele, melograni, cachi, castagne, fichi, fichi d’india, pere, prugne, uva, kiwi e lamponi.

Non solo sapore, ma anche tante proprietà benefiche nella frutta d’autunno come per esempio il melograno.

Il nome comune “melo-grano” affonda le radici nel latino antico “malum” e “granatum”, termini che in italiano rimandano rispettivamente alle parole “mela” e “con semi”.

Questo frutto con le sue “perle rosse” è un vero toccasana per la presenza di antiossidanti. Inoltre protegge dai malanni di stagione e i reni.

Il cachi è una delle più antiche piante da frutta coltivate dall’uomo, conosciuta in Cina da più di 2.000 anni dove una leggenda narra che la pianta incarna l’albero dalle sette virtù, per la dolcezza dei frutti, il legno robusto, la longevità della pianta, l’uso decorativo delle sue foglie, il fuoco dei suoi rami, la nidificazione degli uccelli tra i suoi rami e l’ombra che crea grazie alla sua imponenza.

Altri nomi con cui è noto è loto del Giappone o mela d’Oriente.

l cachi è ricchissimo di vitamina C e vitamina A.

Grazie alla sua azione diuretica depura e protegge il fegato.

Ha inoltre un altissimo contenuto di potassio ed è un rimedio contro la stitichezza, grazie ad una buona percentuale di fibre.

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