Gasdotti: inviato di Biden sul clima e Agenzia Internazionale dell’Energia demoliscono la transizione a base di gas del Ministro Cingolani
Coordinamento No Hub del Gas: “da USA e IEA stesse motivazioni che ripetiamo da anni: perdite di metano e emissioni di CO2 insostenibili“
Ora bisogna abbandonare il progetto della centrale di Sulmona e al gasdotto Sulmona-Foligno.
SULMONA – Governo USA e Agenzia Internazionale dell’Energia smentiscono su tutta la linea il Governo italiano sulla transizione ecologica “a metano”: è, infatti, in atto una rivoluzione copernicana sul tema dell’energia che impone scelte consequenziali sui progetti che riguardano il metano in Abruzzo, come il gasdotto Sulmona-Foligno e la centrale SNAM di Sulmona.
Kerry, l’inviato del Presidente degli USA Biden sul clima ha dichiarato al Corriere della Sera* “Il Ministro Cingolani mi ha mostrato le mappe dei gasdotti, esistenti e in discussione. Ma attenzione: il gas naturale è comunque un combustibile fossile composto all’87% circa di metano, quando lo bruci crei CO2, e quando lo sposti possono esserci perdite molto pericolose. Dobbiamo affrontare un discorso assai più ampio sulla rapidità con cui passare a un’economia basata sull’energia pulita che alla fine non dipenda nemmeno dal gas naturale”.
Immaginiamo la scena, dicono dal COORDINAMENTO NO HUB DEL GAS – con il ministro italiano che con fierezza propone opere “fossili” che dovrebbero durare fino al 2070 (la vita utile di un gasdotto è di 50 anni) davanti ad un allibito Biden, quando l’emergenza climatica è ormai in atto e necessita di scelte adeguate alle ultime evidenze scientifiche. Una smentita di tale portata fatta uscire sulle colonne del principale quotidiano nazionale è uno schiaffo durissimo per quello che non a caso abbiamo soprannominato “ministro della finzione ecologica“.
L’Agenzia Internazionale dell’Energia negli stessi giorni ha diffuso un rapporto in cui si chiede di mettere fine immediatamente ad ogni nuovo investimento su carbone, petrolio e metano.
Una vera e propria rivoluzione copernicana è in atto e noi rischiamo – per inseguire gli interessi di Snam e Eni – di mettere l’Italia su un binario morto dal punto di vista industriale e ambientale.
Il Coordinamento No Hub del Gas da anni che ripete le stesse cose:
“Ora che lo affermano la massima autorità statunitense in materia di energia e clima e l’Agenzia internazionale dell’Energia, cosa ha da replicare Cingolani nel merito delle problematiche che appena un mese fa, ha rilasciato l’autorizzazione per l’esercizio della centrale Snam di Sulmona, che ha autorizzato nuove trivelle in mare e a terra e che ha dato al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) del governo una impostazione “a tutto gas” (a parte provare incredibili e goffe smentite di quanto dichiarato con virgolettato dall’inviato USA)? Cosa ha da dire il presidente Marsilio che ha detto “si” all’esercizio della centrale, rinnegando tutti gli atti di contrarietà prodotti in 13 anni dalla Regione Abruzzo? Cosa hanno da dire i politici del nostro territorio che incredibilmente continuano a tacere di fronte a questo ennesimo sopruso?”.
In realtà bastava leggere i lavori scientifici usciti dal 2014-2015 in poi sull’impatto del metano nella crisi climatica sulle migliori riviste mondiali come Science, Nature e PNAS, ripresi poi da giornali come il New York Times e il Guardian, per capire che in breve tempo anche il metano sarebbe salito sul banco degli imputati richiedendo misure regolatorie draconiane. Solo il provincialismo della nostra classe politica e la sudditanza nei confronti di Eni e Snam potevano cercare di oscurare queste evidenze.
Ora non resta che abbandonare i progetti fossili e puntare su rinnovabili, risparmio ed efficienza.