“Gay Pride” ad Avezzano e nella Marsica. Francesca Riccitelli: “Preoccupazione per il prossimo Pride, invito a depoliticizzare l’evento”

AVEZZANO – In merito alle manifestazioni del “Gay Pride” che a giugno interesseranno Avezzano e la Marsica, riceviamo e pubblichiamo integralmente la seguente nota a firma di Francesca Riccitelli.
«Desidero, come persona direttamente impegnata nella difesa delle libertà civili e nella lotta alle discriminazioni nel territorio marsicano, in occasione del “mese del Pride”, ribadire l’importanza di un impegno autentico e condiviso contro ogni forma di discriminazione, da parte di tutti gli attori interessati e delle istituzioni locali.
La tutela dei diritti fondamentali, anche delle persone omosessuali e transessuali, dovrebbe essere un terreno di dialogo aperto, realmente apolitico ed apartitico, dove costruire ponti, non un pretesto per scontri ideologici strumentali alimentati dalle associazioni.
Il Pride ad Avezzano, che culminerà nella parata finale del 21 giugno, non deve trasformarsi, come spesso accaduto, in una cassa di risonanza per prese di posizione divisive, come quelle sulla Palestina, sull’utero in affitto, sulle terapie ormonali per adolescenti o bambini e sul cambio di genere con semplice autodichiarazione, sulle quali ribadisco la mia personale contrarietà ed anche dall’interno della cosiddetta comunità LGBT si levano sempre maggiori critiche o perplessità.
Dovrebbe essere ben chiaro a tutti che il presupposto di ogni libertà civile, sia pur imperfetta e migliorabile, di cui godiamo in questo spicchio di mondo sia la nostra cultura liberale ed occidentale: di essa dovremmo essere orgogliosi, anziché renderla oggetto di critiche continue, basate sull’adozione di categorie concettuali marxiste, transfemministe, “queer” ed intersezionali.
Negli anni passati vi sono state, anche da parte di Abruzzo Pride nei “documenti politici” pubblicati, prese di posizione polemiche nei confronti dell’Occidente, dell’uomo bianco e del capitalismo. Queste andrebbero totalmente abbandonate, in quanto oltre ad essere prive di fondamento, rischiano di allontanare molte persone che, pur sposando la giusta lotta contro le discriminazioni e per le pari opportunità, non si riconoscono in specifiche agende politiche, riconducibili all’ideologia woke e ad ambienti della sinistra radicale, da cui prendo nettamente le distanze.
Solo attraverso la moderazione, la pacatezza, la compostezza e tramite un approccio inclusivo e non ideologico si potrà dar vita ad una società che sia più giusta ed accogliente per tutti. Dico un chiaro no agli estremismi ed alle ostentazioni fini a sé stesse, dannose in primis per le stesse persone interessate, che non rappresentano me, né molte altre persone di buon senso e rischiano solo di vanificare gli sforzi per l’inclusione». Francesca Riccitelli