Gigantesco “rave party” nel cuore del Parco della Majella. In tre arrestati dai Carabinieri

In uno dei luoghi più spettacolari d’Abruzzo avevano acceso fuochi, messo musica assordante e installato chioschi per panini. Trovata droga di ogni tipo come “speed” e “mdma”

CHIETI – Hanno organizzato un rave party in uno dei luoghi più belli e suggestivi d’Abruzzo, dove vivono animali di ogni specie. Tre di questi novelli “Unni” sono stati giustamente arrestati dai Carabinieri.

E’ stato un escursionista abruzzese, amante della propria terra, durante una passeggiata nella natura incontaminata del Parco della Majella, il primo ad udire rumori e musica ad alto volume, decisamente fuori contesto. Quando si è avvicinato all’argine di una rientranza naturale del parco, ricco di vegetazione e fauna, tra cui cervi, caprioli e cinghiali, ma anche specie protette come l’uccello gracchio, si è trovato di fronte ad una scena a dir poco surreale: dieci camper, altrettante macchine e tende disposte a raggiera, fonte della musica assordante. A quel punto ha chiamato il 112, consapevole che mezzi di quella portata, la “psytrance music” oppure “goa”, e soprattutto i fuochi accesi dai camperisti “rave” avrebbero causato non pochi danni ad uno dei tesori naturalistici più preziosi della Regione.

Quando i Carabinieri della Compagnia di Chieti sono arrivati sul posto, si sono trovati davanti ad un vero e proprio evento con tanto di chioschi per la vendita di panini, organizzato probabilmente con il tam tam sui social media che coinvolgeva giovani e giovanissimi provenienti da tutte le regioni d’Italia. Dopo una incisiva attività di mediazione, durata qualche ora, sono stati tutti identificati e denunciati per invasione di terreni aggravata dall’esistenza del vincolo paesaggistico.

A dare uno scossone all’attività di sgombero, sono stati anche i tre arresti effettuati dai Carabinieri, che insospettiti dal comportamenti di tre ragazzi, due stranieri e un italiano, li hanno perquisiti e trovati in possesso di circa 100 grammi di sostanze psicotrope anche di natura sintetica, come “speed” e “MDMA”.  Due, da ieri sera su disposizione del PM di turno Dott. Giuseppe Falasca, si trovano a Madonna del Freddo e il terzo, più giovane, è stato condotto agli arresti domiciliari a Pescara. Un plauso e tanta riconoscenza si deve ai Carabinieri che, anche in questo caso, hanno dato prova di grande professionalità e, soprattutto, di vero amore per la nostra terra mettendo termine a quello che, senza alcun dubbio, può essere bollato come un insulto e uno scempio a danno della natura abruzzese.

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