Gioia dei Marsi. Cimitero chiuso, niente fiori alla madre defunta

La garbata protesta dell’ingegnere Cesidio Aratari contro le restrizioni sulle visite ai cimiteri

GIOIA DEI MARSI – Protesta, garbata ma ferma, da Gioia dei Marsi per gli orari di apertura, effettivamente un po’ cervellotici, del locale cimitero. A inviarcela è stato l’ingegnere Cesidio Aratari, ex vice Sindaco del paese, nonché professore all’Itis di Avezzano, ora in pensione.

L’ingegnere Aratari avrebbe voluto lasciare un fiore, oggi, Festa della Mamma, sulla tomba di sua madre, defunta, intenzione frustrata dal fatto che il cimitero la domenica è chiuso perché, a causa dell’Emergenza Covid-19. nonostante la ripartenza o Fase 2 ce dir si voglia, a Gioia gli orari per far visita ai defunti sono molto ristretti e problematici.

Questa la lettera inviataci dall’ingegnere Cesidio Aratari: «Oggi 10 maggio è la festa della Mamma. Volevo offrire oggi alla cara defunta mamma un bel fiore ed una commossa preghiera; non posso farlo, perché a Gioia dei Marsi, il cimitero, per ordinanza del Sindaco, è aperto solo il giovedì dalle ore 14,30 alle 18,30, quindi un solo pomeriggio la settimana per paura dei contagi covid-19 (ad Aschi solo il mercoledì pomeriggio).

Con questa assurda ordinanza chi viene da lontano (per es. dall’Aquila) ed ha defunti nei due cimiteri è costretto a fare due viaggi in due giorni diversi. In tutta la Marsica i cimiteri sono stati riaperti quasi tutta la giornata e per tutta la settimana (vedi orari di Avezzano, Luco, Trasacco, Celano, Cerchio, Ovindoli, Ortucchio, etc.), mentre a Gioia dei Marsi, per offrire una visita ed una preghiera ai nostri cari defunti bisogna aspettare un giovedì pomeriggio.

Una domanda sorge spontanea: ma non è più pericoloso il contagio se tutti ci recassimo giovedì pomeriggio al cimitero invece di disporre le nostre visite in tutta la settimana, come avviene negli altri comuni? Con l’augurio di uscire il prima possibile da questa pandemia (i 3 casi di Gioia sono guariti), a tutte le mamme, soprattutto a chi ci ha lasciato, un sentito e forte “Grazie Mamma”». Cesidio Aratari

Onestamente vien da chiedersi perché. È effettivamente meno caotico spalmare le visite al cimitero su una settimana piuttosto che concentrarle in due ore per due giorni, col rischio, in questo modo, di favorire e no evitare gli assembramenti. Al di là del sentimento e della vicinanza a chi, magari di recente, ha perso un caro (evitiamo di parlare di congiunti altrimenti rischiamo d finire in un ginepraio senza uscita), ci appare una norma di buon senso quella di lasciare aperte certe strutture, non solo i cimiteri, per più tempo, facendo rispettare regole e limiti, ovviamente, piuttosto che convogliare troppa gente, tutta insieme e in certi giorni e ore, che poi, in effetti, potrebbe diventare problematico gestire e controllare.

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