Giornata Nazionale del Paesaggio, al Museo delle Genti di Pescara la presentazione del libro di Lorenza D’Orazio

PESCARA – Come cambia il paesaggio rurale? E quel che eventualmente resta, testimonia adeguatamente stili di vita e ritmi che oggi sembrano improponibili? Come riconoscerlo e valorizzarlo? Ed è pensabile, oggi, l’esistenza di un patrimonio rurale?
E’ quanto ha indagato, con un’attenzione particolare Lorenza D’Orazio, autrice del volume “PATRIMONIO ARCHITETTONICO E PAESAGGISTICO RURALE NEL CONTESTO DELLA VAL PESCARA. ANALISI ED ORIENTAMENTI”, che si è impegnata a studiare il paesaggio come opera d’arte, cornice e al tempo stesso testimone del tempo e delle tradizioni; uno studio che guarda al territorio con un’attenzione particolare studiandone l’evoluzione e i cambiamenti e guardando alle prospettive, sia tecniche che sociali.
La presentazione del libro è per venerdì 14 marzo alle ore 17,30, nella sala del Bagno borbonico del Museo delle Genti d’Abruzzo, in occasione della Giornata nazionale del paesaggio; a Claudio Varagnoli, professore di restauro all’Università La Sapienza di Roma in compito di introdurre e moderare l’evento. Saranno presenti anche Cristina Collettini, sovrintendente Archeologia e Belle Arti per le province dell’Aquila e di Teramo, Giovanna Ceniccola, funzionaria architetta della stessa Sovrintendenza e Aldo Pezzi, funzionario Architetto della Sovrintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara.

Il testo, esplicitamente dà risposta alle domande in apertura. Lunghe ricerche archivistiche, bibliografiche, cartografiche e soprattutto sul campo hanno costituito la metodologia di base per lo sviluppo di orientamenti volti alla valorizzazione di questo contesto. Lo studio affronta il tema della conservazione e valorizzazione del patrimonio rurale abruzzese e lo fa analizzando gli elementi caratterizzanti del paesaggio e le tipologie di architettura, nello specifico contesto, della media valle del fiume Pescara che, come tutti i territori fluviali risulta essere un territorio sottoposto a fenomeni di urbanizzazione, industrializzazione ma anche di abbandono. Di pari passi propone la promozione di strategie di tutela sostenibili che coinvolgano le comunità e gli enti locali.
Nella prefazione di Ermanno De Pompeis, conservatore del Museo delle Genti d’Abruzzo, viene evidenziato come “l’analisi condotta delle tipologie architettoniche, dai casini di caccia alle dimore contadine, rivela le profonde interazioni tra uomo e territorio, elementi che riflettono i caratteri identitari locali. La pre-catalogazione delle permanenze storiche e l’individuazione degli “iconemi” paesaggistici si integrano con lo studio delle memorie e delle tradizioni legate a questi luoghi, esaltando l’approccio interdisciplinare che il nostro museo sostiene”.
L’utilizzo di cartografia e rilievi in presenza sono stati strumenti metodologici insieme a quelli storici e tecnologici, utili a “sviluppare orientamenti di conservazione e valorizzazione applicabili anche ad altri contesti”. Tutto questo esalta la conoscenza del territorio e, nello specifico, quello abruzzese e, in forza della valorizzazione, favorisce la partecipazione delle comunità locali, ribadendo l’importanza della sensibilizzazione per una tutela condivisa”.
Per Luigi Di Alberti, presidente della Fondazione Genti d’Abruzzo si tratta di un lavoro che “vogliamo proporre all’attenzione degli amministratori e delle comunità in un’ottica di collaborazione nella valorizzazione degli elementi propri del nostro territorio. La Fondazione interpreta da sempre il suo ruolo non solo dal punto di vista della conservazione e della divulgazione delle tradizioni, ma anche come partner nell’offerta formativa dei giovani e dei ragazzi, attraverso interventi nelle scuole. Lavoriamo per una cultura della tradizione che sia a fondamento dello sviluppo futuro”.