Giugno Antoniano: l’antica tradizione della “Processione dei Ceri”, l’Infiorata e i giorni di festa a Rieti

RIETI – È in pieno svolgimento il programma del Giugno Antoniano che ha preso il via il 12 giugno.

Organizzato dalla Chiesa di Rieti in collaborazione con la Pia Unione di Sant’Antonio e la Fondazione Varrone, si concluderà domenica 3 luglio con la Processione dei Ceri.

Sebbene la santa patrona di Rieti sia Santa Barbara, la città è fortemente legata alla figura di Sant’Antonio di Padova per la quale esiste un’antica e fortissima venerazione.

Infatti, nel lontano 1232, la Città per un soffio non vide la proclamazione ufficiale della santità di Antonio nella sua Cattedrale, cosa che avvenne invece a Spoleto, a meno di un anno dalla sua morte, con una procedura rapida e insolita dovuta alla quantità di miracoli attribuitagli, ad opera di Papa Gregorio IX.

La gente di Rieti rimase sconcertata e delusa per il mancato appuntamento, ma decise comunque di adottare il Santo padovano, venerandolo profondamente.

La caratteristica Processione dei Ceri, invece, apparve solo intorno al 1600, così come l’attuale immagine del Santo.

Il volto, mani e piedi, infatti, sono ancora oggi quelli di allora. Solo il busto, che era stato realizzato con un’armatura di legno e paglia, è stato sostituito da uno in terracotta.

La processione, che ha mantenuto pressoché le stesse caratteristiche, parte nel tardo pomeriggio e dura quattro ore circa, è detta “dei ceri” perché i fedeli al seguito reggono grandi ceri votivi che arrivano a pesare fino a 30 kg. Quelli ancora più pesanti sono trasportati su speciali carretti.

La festa prevede che la “macchina” con la statua del Santo, venga adornata con ori e argenti e portata a spalla dai confratelli della Pia Unione di Sant’Antonio di Padova scalzi e coperti di umili vesti.

La giornata si apre nella sagrestia della chiesa di San Francesco con la cioccolata calda che, per molti anni, è stata preparata a mano dalle suore dell’istituto del Divino Amore e che, dal 2006, è invece affidata all’abile lavoro di pasticceri esperti, con l’accompagnamento di buonissimi biscotti.

Alle 15 si inseriscono le stanghe nella macchina per il trasporto che sono lunghe circa 8 metri, di metallo a sezione quadrata, avvolte da un rivestimento morbido in pelle.

Lungo il percorso ci sono le tradizionali Infiorate, delle vere e proprie opere d’arte, preparate già nei giorni precedenti dai cittadini che raccolgono e dispongono i fiori, dividendoli in base ai colori oppure colorando la segatura, per realizzare disegni geometrici o altre immagini, ma sempre legati al culto di Sant’Antonio.

Oltre ai fiori vengono anche utilizzate le foglie che vengono selezionate sia per la forma che per il colore (magnolia, lauro, ulivo)

Alle ore 17 si presentano i portatori in chiesa e dopo circa mezz’ora tutti indossano il saio, al braccio legano i fiocchi bianchi e nelle mani i guanti.

Alle 18 c’è la benedizione del Cappellano a tutti i portatori.

Tre colpi scuri e il suono delle campane annunciano l’uscita della statua dalla chiesa e l’inizio della processione.

Dal 2004, per rendere l’uscita della statua ancora più spettacolare, ai colpi scuri sono state unite anche delle esplosioni di coriandoli e palloncini.

La processione ha uno schema ben preciso:

davanti a tutti il Crocifisso, poi i comunicanti, lo stendardo della Madonna del popolo, i giovani e le donne, la prima banda musicale, lo stendardo della Pia Unione, lo stendardo del Terz’ordine francescano, gli uomini, la seconda banda musicale, i Confratelli della Pia Unione, la Croce parrocchiale, la reliquia con i Sacerdoti e il Vescovo, i gonfaloni delle Città presenti, le autorità col Priore della Pia Unione, la terza banda, le consorelle vestite di nero tra cui anche qualche ragazza, a dimostrazione del perpetuarsi della devozione per questo Santo nelle nuove generazioni.

Chiudono la Processione le squadre dei portatori e la macchina con il Santo.

Quando la statua rientra in Chiesa, i reatini dopo aver ricevuto la benedizione e il saluto del Vescovo, si recano ad assistere allo spettacolo pirotecnico.

Una tradizione antichissima, patrimonio della Città di Rieti, che vale davvero la pena andare ad ammirare.

In allegato il programma di tutte le giornate della festa in svolgimento.

(Foto tratte da Visit Rieti)

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