GLI AUGURI PER UN SERENO NATALE DEL SINDACO E DELL’ AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CELANO

Settimio santilli

Riportiamo di seguito integralmente la lettera di fine anno che il Sindaco di Celano, Ing. Settimio Santilli,  ha scritto e fatto recapitare ai propri concittadini per rivolgere gli auguri di Natale e di fine anno.

Cari concittadini e care concittadine, vi rivolgo a nome dell’intera Amministrazione i migliori auguri di buon Natale e buone feste. Il Natale è un’opportunità privilegiata per meditare e riflettere profondamente sul senso e sul valore della nostra esistenza. Una festa universale per il clima suggestivo che la contraddistingue. Anche chi non si professa credente, infatti, può percepire in questa annuale ricorrenza cristiana qualcosa di speciale ed unico, qualcosa di intimo e di magico che parla al cuore di ognuno di noi. E’ la festa che canta il dono della vita. Viviamo un’epoca e una società spesso ebbra di consumo ed abbondanza, di apparenza e narcisismo, di una virtualità talmente smodata che sta eclissando i rapporti sociali reali e l’amicizia civile. Un modo di vivere frenetico che spesso risulta essere vacuo  di valori e permeato dalla cultura dell’indifferenza che porta ad essere spietati e cinici verso il prossimo.

Queste feste natalizie siano dunque un salutare momento di pausa da trascorrere in compagnia dei propri cari, senza quegli eccessi che non rendono più felici i protagonisti, ma che umiliano chi si trova in difficoltà. Abbiamo bisogno di rimettere al centro della società la persona, capendo che nessuno è immune da errori e dai conseguenti problemi. Una società matura è quella che aiuta gli uomini in difficoltà, non quella che li reprime, li condanna e li emargina. Il mio primo pensiero di auguri va dunque alle persone che soffrono, ai malati, agli anziani e agli oppressi dalla solitudine. Una lettera di auguri non può essere uno strumento di propaganda, ma al contempo credo sia importante trasferire ai cittadini le positività che con lavoro e sacrificio sono state raggiunte insieme. Siamo prossimi infatti alla conclusione del nostro mandato elettorale. Sono stati 5 anni intensi ed impegnativi, dove abbiamo cercato di realizzare, con spirito di appartenenza, umiltà ed abnegazione, quanto di più importante la nostra Celano avesse bisogno in ogni settore: dall’edilizia scolastica alla riqualificazione dei quartieri, al sociale, allo sport, alla cultura, all’integrazione, al lavoro, ai servizi, alle attività ludiche e ricreative. Molti interventi sono stati fatti, altri sono in corso d’opera, altri ancora sono in programmazione.

Il Palazzo Comunale di Celano

Non sta certamente a noi giudicare il nostro operato, ma a chi ci ha dato la responsabilità e l’onore di guidare la nostra città per 5 anni, ovvero a voi. A voi e solo a voi spetta giudicare quanto lasciato in eredità a Celano e alle future generazioni. Si sarebbe potuto fare meglio? Certamente. C’è una cosa però che tengo personalmente a sottolineare. Nessun veto è stato mai posto all’iniziativa di chicchessia, al di là di ogni appartenenza politica, ideologica e di parte e questo ha fatto sì che a Celano non attecchisse, come in altre parti, un clima intriso di odio sociale. E’ il sale della democrazia; ognuno si è sentito libero di poter essere protagonista, di dare il proprio contributo alla crescita della città. Ogni contributo è stato ben accetto, purché andasse negli interessi di Celano. E’ un valore che non va assolutamente disperso.

Il bene comune non può e non deve essere uno slogan o peggio un mero spot elettorale. E’ un impegno chiaro che non ammette deragliamenti, né ritardi e va perseguito da tutti.  Il mio auspicio per il futuro prossimo è che a dominare siano lo spirito di collaborazione e il convergere di tutti su un confronto costruttivo, basato sul rispetto reciproco delle idee e delle persone. Sono convinto che tutto ciò rappresenti una forma di conciliazione che non abolisce le legittime distinzioni ed idee, ma che le integra rispettandole. Dobbiamo accrescere la responsabilità sociale di tutti, non solo delle istituzioni. Dobbiamo comprendere che questo riguarda tutti noi e non è solo compito di qualcuno. Spesso ho sentito demonizzare e condannare con superficialità i nostri giovani in maniera generalizzata, dimenticando troppo facilmente che chiunque è stato giovane.

Tutti abbiamo sbagliato in adolescenza, chi più e chi meno, e nella coscienza piena di questo principio, il contesto educativo familiare dettato dal confronto e dalla comprensione dei giovani, assume un aspetto quanto mai centrale. Celano deve saper guardare con visione e lungimiranza al futuro, con il coraggio dei cambiamenti per la sua costante crescita, di cui i giovani devono essere, con umiltà e senso di sacrificio, i principali protagonisti e gli adulti la loro sapiente guida. L’augurio che mi sento di porgere è dunque anche un invito: nessuno pensi “non tocca a me”, sentiamoci tutti parte del cambiamento e della speranza, contribuendo ognuno secondo le proprie possibilità e le proprie inclinazioni a ricostruire là dove qualcosa si è spezzato, perché, come diceva don Lorenzo Milani, “Non serve avere le mani pulite se poi si tengono in tasca”. Buon Natale a tutti!

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