Hanno raggirato e truffato un’anziana di Pescara portandole via tutto l’oro. Arrestati dalla Polizia due giovani campani
PESCARA – Nuovo capitolo nell’infinito libro delle truffe agli anziani. Ma la fine è sempre a stessa: l’arresto degli squallidi malviventi.
L’ultimo episodio è avvenuto a Pescara dove una donna, contattata da due giovani, ha consegnato loro tutti gli oggetti in oro che aveva per “evitare l’arresto” del nipote.
Fortuna ha voluto che gli agenti della Sezione Reati contro il Patrimonio, durante i normali controlli, il pomeriggio del 22 marzo scorsola hanno riconosciuto, da alcuni particolari, un’auto ricollegabile ad una loro precedente indagine.
I poliziotti, quindi, hanno deciso di fermarla e controllare gli occupanti. Così, i poliziotti della Mobile di Pescara hanno rinvenuto quello che da sembrava essere il bottino di un colpo appena messo a segno.
Gli accertamenti hanno permesso di appurare che i due provenivano dall’abitazione di una signora di 83 anni, residente a Pescara, che pochi minuti prima era stata vittima di truffa.
La Polizia di Pescara ha recuperato il bottino e allontanato i due malviventi dalla città
L’anziana, infatti, aveva ricevuto una telefonata da un interlocutore che, spacciandosi per il nipote, diceva di avere urgente bisogno di 4.000 euro o, altrimenti, sarebbe stato tratto in arresto.
La donna, non avendo a disposizione tale somma di denaro, sarebbe stata quindi convinta a cedere i preziosi che custodiva in casa, compresi alcuni ricordi di famiglia e persino le fedi nuziali.
Nel frattempo, ignoti contattavano telefonicamente i suoi familiari, cercando di tenerli lontani dall’abitazione con scuse varie, tra cui la necessità di ritirare delle raccomandate presso un ufficio postale.
Immediatamente, quindi, i poliziotti hanno arrestato i due, di 29 e 36 anni, in trasferta dalla Campania, con l’accusa di aver sottratto all’anziana pescarese monili in oro e ricordi di famiglia.
L’arresto è stato convalidato ieri e, in attesa del processo, il Questore ha firmato il foglio di via della Divisione Anticrimine per i due indagati che no potranno tornare a Pescara per 3 anni.