I bus rincarano e la ferrovia Avezzano-Roma resta un disastro. M5S: “Pendolari lasciati ai disagi di Trenitalia nel silenzio di Sindaci e Regione” 

AVEZZANO – Se il trasproto pubblico su gomma, come s+ìdicono quelli bravi, ovvero i bus, Tua soprattutto, aumentano i costi che probabilmente rischiano di lasciare a piedi una larga fetta di popolazione, ce ne occupiamo in altro servizio, la ferrovia non va meglio.

La denuncia arriva dal Movimento Cinquestelle Avezzano-Marsica, con il coordinatore Massimo De Maio che riporta una serie di segnalazioni di utenti marsicani che stanno vivendo l’ennesima estate di passione fra caldo, lavori, linea a singhiozzo e i disagi vecchi ormai di decenni.

Questo l’intervento del coordinatore del M5S Avezzano Marsica Massimo De Maio.

Massimo De Maio, rappresentante del Gruppo M5S Marsica-Avezzano

“Sono mesi che, ascoltando la voce dei pendolari, denunciamo disservizi sulla linea ferroviaria Avezzano-Roma, ma la situazione non accenna a migliorare. In questi giorni e fino a fine luglio, chi viaggia quotidianamente per lavoro o studio sta di nuovo vivendo una estate di disagi, a causa dei lavori tra Roma Tiburtina e Bagni di Tivoli, con la totale sospensione del servizio.

I lavori di manutenzione e ammodernamento di ferrovia e stazioni sono necessari e inevitabili, ma non si possono fermare i treni senza un’adeguata alternativa. In un paese civile, un servizio sostitutivo puntuale e adeguatamente dimensionato dovrebbe essere predisposto ancor prima di iniziare i lavori per non compromettere la qualità e la regolarità del servizio.

Invece, come accade da quasi due anni, anche questa volta i pendolari marsicani sono stati abbandonati a bus sostitutivi insufficienti, nel silenzio assordante dei Sindaci del territorio che avrebbero il dovere di farsi portavoce dei propri cittadini nelle sedi opportune.

A partire dal Sindaco di Avezzano Di Pangrazio e da quello di Tagliacozzo, Giovagnorio che hanno nei loro Comuni le stazioni più importanti. Eppure, di buone ragioni per farsi sentire ce ne sono state.

Solo nel periodo tra ottobre 2024 e aprile 2025, si sono verificati tre guasti gravi che hanno causato cancellazioni e ritardi fino a 2 ore e 10 minuti su un tragitto di appena 113 km e una percorrenza di 1 ora e 50 minuti. Più di recente, c’è stato il caso della soppressione definitiva del treno in partenza alle 6:24 da Avezzano.

Nel frattempo, la Regione Abruzzo continua a versare a Trenitalia 57 milioni di euro l’anno per assicurare ai cittadini il servizio di trasporto pubblico ferroviario di interesse regionale e locale. Dal 2026, il costo passerà a 63,8 milioni di euro all’anno. Anche per questo, l’Ente regionale dovrebbe vigilare sul rispetto del contratto con Trenitalia, a difesa dei cittadini.

Evidentemente, la Regione Abruzzo non è in grado di tutelare i propri pendolari e resta in silenzio, al pari dei Sindaci. Con un servizio ferroviario pubblico inaffidabile, sono sempre di più le persone che si affidano ai bus privati, mentre continuiamo a pagare Trenitalia per un servizio inadeguato.

In Marsica, anche il trasporto pubblico sta seguendo il “modello Abruzzo” di Marsilio, Quaglieri e Verrecchia già sperimentato disastrosamente nella sanità: paghiamo più tasse per servizi pubblici peggiori e siamo anche costretti a pagare, in aggiunta, il privato per una TAC o per un autobus”.