I Tarocchi di Marsarte in mostra alla Sala Montessori di Avezzano

Ad Avezzano, alla Sala Montessori – Biblioteca Irti la Mostra organizzata da Marsarte col Comune di Avezzano: nella figura che segue la locandina con tutti i partecipanti.

La locandina della mostra collettiva principale


Forse è durata due anni interi e più l’attesa per la mostra dei “Tarocchi” di Marsarte.
La mostra nasce come evento a tema affidato a vari artisti, sia giovanissimi delle scuole che più adulti allievi delle scuole superiori o dell’università e fino a quelli che si potrebbero definire “gli arcani maggiori”, ovvero artisti di maggiore età!
I tarocchi sono un mazzo di carte da gioco, generalmente composto da 78 carte utilizzate per giochi di presa, la cui origine risale alla metà del XV secolo nell’Italia settentrionale. I tarocchi si diffusero in varie parti d’Europa e raggiunsero il periodo di maggior diffusione tra il XVII e il XVIII secolo. In realtà, i tarocchi sono anche meglio noti come carte per la pratica della divinazione e hanno pure un misterioso fascino, sottolineato anni fa in talune trasmissioni televisive, giochi serali o, anche e soprattutto, il famoso “Almanacco del giorno dopo”.
Nella figura che segue si ritrovano “I giocatori di Tarocchi”, un dipinto risalente al XV secolo.

Dipinto del XV secolo raffigurante giocatori di Tarocchi posto al Palazzo Borromeo

E veniamo più da vicino alla mostra!
Con una varietà di stili, di impostazione compositiva, di tecniche pittoriche e di disegno, gli Autori di Marsarte hanno sviluppato il tema dei Tarocchi loro assegnato ottenendo opere che possono inquadrarsi in tre tipologie:
I) tema sviluppato in maniera molto aderente all’idea di carta da gioco, infatti il singolo Autore ha disegnato il tema della carta assegnata in maniera riconoscibile, ovvero in maniera classica; ad esempio è il “due di denari” realizzato mostrando due scudi rotondi dorati;
II) tema sviluppato invece in maniera più libera, sia figurativamente che astrattamente, ed è il caso delle carte con figure (cavaliere, fante, donna o re) oppure dei trionfi o arcani;
III) tema sviluppato mediante raffigurazioni geometriche, con forme e struttura del quadro improntati ad una interpretazione geometrica, sviluppando forme e composizioni, sia astratte che figurative, con stili più iperrealisti o surrealisti.
L’insieme comunque mostra l’effetto di un insieme di idee che comunque si strutturano per dare una interpretazione che è in linea con l’aspetto fantastico dei Tarocchi.
Nelle figure che seguono ci sono alcuni esempi che danno evidenza a queste osservazioni.

A questo punto ci si può chiedere quale sia la valenza e la significanza della operazione proposta da Marsarte e la risposta viene abbastanza spontaneamente: è un esempio ci come la pittura possa riuscire a rappresentare immagini che, pur nascendo da un oggetto come una carta da gioco, in realtà esprimono una interiorità, la visione di oggetti attraverso lo sguardo dell’artista.
Come non considerare, che ciascuno, nell’interpretare la singola carta assegnata, in realtà ha indicato un percorso di riflessione personale?
E alla fine, il risultato sorprendente è quello di avere dinanzi un universo variegato di forme e visioni che sono davvero un almanacco che mostra come i tarocchi, ancora una volta, disegnino simboli che sono non solo quelli tipici della carta o del suo uso, ma una rappresentazione dell’anima degli Autori che, pensando alla carta, hanno disegnato qualcosa di sé…
Una ultima questione si mostra importante: la mostra segna un percorso sul quale si intersecano le esperienze di giovani delle scuole di ogni ordine e grado e quelle degli artisti maggiori: un po’ come le carte dei semi e i trionfi!
A pensarci bene, potrebbe quasi essere una sorta di introduzione ad un nuovo “premio Avezzano”…