Il Dg Asl1 evita anche la Commissione sanità del Comune di Avezzano che denuncia: “Subintensiva pronta, ma inutilizzata al I Piano dell’ospedale”

AVEZZANO – Il Direttore generale della Asl1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, Ferdinando Romano, dimostra di essere una persona estremamente coerente ed equa.

Dopo aver disertato le convocazioni delle Commissioni regionali e del Comune dell’Aquila, ieri ha tenuto lo stesso comportamento e atteggiamento nei riguardi della Commissione sanità del Comune di Avezzano.

E dire che la presidente Alessandra Cerone aveva convocato proprio tutti, dal Sindaco Di Pangrazio, ai consiglieri comunali, ai sindacati, primari, Oss, Augusto Di Bastiano per il Centro Giuridico del Cittadino e fino ai due sindaci dei centri sede di ospedali nella Marsica, ovvero Vincenzo Giovagnorio di Tagliacozzo e Mirko Zauri di Pescina.

Manager “assente nonostante una convocazione inviata oltre 8 giorni fa – ha detto il Sindaco Di Pangrazio – e finalizzata ad avere risposte sulle criticità per le quali, fino ad ora, nonostante gli impegni presi, nulla si è mosso”.

Evidentemente, Romano l’ha vista come una sorta di “chiamata alle armi” delle istituzioni della Marsica, di fronte al permanere dello stato di abbandono della sanità pubblica non solo in quest’area d’Abruzzo, ma un po’ in tutte le aree interne della provincia aquilana.

Sta di fatto, però, che la Commissione sanità di Avezzano, nei vari interventi, ha bene evidenziato la situazione di estrema crisi e difficoltà, portando in evidenza anche situazioni che possono edìssere definite solo come scandalose.

Parliamo innanzitutto della vicenda, emersa nelle ultime ore, della subintensiva dell’ospedale di Avezzano che, a quanto pare, se ne starebbe impacchettata al primo piano, benché pronta e munita di tutto, senza che però la Asl1 provveda a metterla in funzione.

Un reparto, peraltro, che sarebbe estremamente importante avere in funzione, soprattutto per quanto riguarda gli interventi salvavita e di emergenza. Dato messo in evidenza in numerosi passaggi nella Commissione sanità di Avezzano.

La Commissione Sanità del Comune di Avezzano ha quindi discusso un “documento-denuncia” sulle condizioni dell’Ospedale di Avezzano, formato da sette punti “strategici”, da sottoporre al management della Asl1 e da risolvere il prima possibile.

Spicca fra tutti i punti, l’allarmante e cronica carenza di personale che comprende medici, infermieri e OSS, la cui graduatoria regionale è ferma. Trattato anche il punto degli avvisi di pagamento arrivati a tantissimi cittadini per presunte prestazioni non disdette e che stanno colpendo in particolar modo i pensionati.

Ad aprire i lavori della Commissione è stata la presidente Alessandra Cerone. La riunione è stata convocata a seguito delle tante segnalazioni arrivate dall’utenza della Marsica, che sfiora i 150 mila cittadini. I 7 punti che ruotano attorno a tre macroaree tematiche: le liste d’attesa, la carenza di personale e gli avvisi di pagamento.

La consigliera di opposizione del PD Lorenza Panei ha risollevato la questione legata alla mancata attivazione del parto indolore presso il Reparto di Ostetricia dell’Ospedale di Avezzano, nonostante gli 800 parti all’anno (il numero più alto di parti in tutta la Provincia dell’Aquila).

In Commissione si è ventilata anche l’ipotesi di chiedere le dimissioni del Manager Romano, qualora non arrivassero risposte concrete e convincenti alle questioni poste, come proposto dal consigliere di maggioranza Alfredo Chiantini, e di tenere un Consiglio comunale straordinario allargato da parte del consigliere di opposizione di Forza Italia, Tiziano Genovesi.

In chiusura di riunione, quindi, il Presidente del Consiglio comunale Ridolfi ha annunciato la convocazione a breve della conferenza dei capigruppo per ipotizzare la seduta del Consiglio comunale straordinario di Avezzano.

Il Sindaco Giovanni Di Pangrazio, a sintesi dei lavori, ha annunciato: “Lavoreremo ad un Consiglio comunale straordinario congiunto delle aree interne, con le altre città della provincia sedi di ospedali e con tutti i sindaci della Marsica”.

Insomma, per dirla con Giulio Cesare, “il dado è tratto” e al Dg della Asl1 Ferdinando Romano non resta che una scelta: confrontarsi con i territori e possibilmente dare risposte sincere, concrete e convincenti, oppure chiudersi nel bunker e fare resistenza.

Ma la storia insegna che, in genere, questa seconda soluzione non ha mai avuto conclusioni fauste.