Il Partito Comunista abruzzese con i lavoratori di Betafence e Yokohama a rischio chiusura

AVEZZANO – Il Partito Comunista abruzzese sarà accanto, fornendo sostegno politico e organizzativo, ai lavoratori delle aziende Betafence di Tortoreto e Yokohama di Ortona.

I due stabilimento, per decisione delle rispettive società e direzioni aziendali, infatti, rischierebbero concretamente una veloce chiusura, con la perdita di centinaia di posti di lavoro. Una situazione e una condizione che il Partito Comunista abruzzese definisce intollerabile, invitando quindi i lavoratori a perseguire lo scopo ultimo di diventare loro stessi proprietari dei due stabilimenti.

Questa la nota del Partito Comunista«In questi giorni delegazioni del Partito Comunista dell’Abruzzo guidate dal Segretario Regionale Antonio Felice, hanno incontrato i lavoratori di 2 aziende abruzzesi, la BETAFENCE di Tortoreto e la YOKOHAMA di Ortona, che stanno chiudendo.

La particolarità di queste due chiusure è che entrambe le aziende sono in attivo, altamente qualificate e eccellenze della produzione abruzzese. Addirittura la BETAFENCE durante il lockdown ha continuato a produrre come “attività produttiva essenziale”. I capricci della classe padronale che vuole per la BETAFENCE la delocalizzazione in Polonia e per la YOKOHAMA la chiusura per far ritornare la produzione in Giappone pongono il problema annoso dei vari aiuti di stato concessi a queste aziende che completato il loro ciclo di sfruttamento delle risorse concesse lasciano sul lastrico centinaia di famiglie. Questa minoranza parassitaria, governatrice assoluta della dittatura della borghesia, se non troverà una classe operaia unita e capace di liberarsi dalle catene dello sfruttamento capitalistico la avrà ancora vinta.

Il Partito Comunista invita gli operai delle due aziende ad unirsi nella lotta, non nella ricerca di un nuovo padrone, ma nell’esproprio dei due siti, impossessarsi dei mezzi di produzione e delle quote di mercato che queste hanno. L’affidamento ai lavoratori delle due aziende è prerogativa indispensabile per il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e produttivi, lo stato dovrà farsi garante per la continuità produttiva e di aiuto, attraverso i ministeri competenti, per la commercializzazione degli stessi prodotti. È ora che si costruisca una grande lotta per il cambiamento di un sistema sociale, oggi iniquo e criminale, che vede una sparuta minoranza, appropriarsi della ricchezza prodotta dalla classe operaia.

Il Partito comunista non farà mancare il proprio supporto politico ed organizzativo alla causa della libertà vera, la libertà dal bisogno, la libertà espressa dall’unica vera maggioranza in ogni parte del mondo: la classe operaia e lavoratrice».

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