Il Pd Pescara Castellammare sui bus elettrici: «Su filovia da Tua e centrodestra solo annunci e fumo. La realtà è ben diversa»

PESCARA – Filovia Pescara-Montesilvano sulla ciclovia che passa sulla strada parco di Pescara, per il segretario del Circolo PD Pescara Castellammare, Alessandro Capodicasa, è fumo negli occhi, annunci e, soprattutto, un progetto che va contro i cittadini, soprattutto fragili e portatori di disabilità.

Barriere architettoniche, incroci pericolosi, strada stretta inadatta ai bus elettrici, e anche un percorso ciclopedonale sottratto alle persone e che va in controtendenza rispetto alla cosiddetta “mobilità dolce”, sono le principali contestazioni del circolo del Pd cittadino.

Alessandro Capodicasa Pd Pescara

«TUA e centrodestra targato Masci-De Martinis-Marsilio fanno il gioco delle tre carte e gettano fumo negli occhi della cittadinanza.

I bus elettrici annunciati durante la conferenza dello scorso 3 marzo – afferma Alessandro Capodicasa, Segretario circolo PD Pescara Castellammare con il Direttivo -, che dovrebbero sostituire temporaneamente i filobus, rappresentano l’ennesima strombazzata a vuoto.

Il percorso individuato tra Pescara e Montesilvano, di cui la strada parco costituisce il tratto principale, dalle corsie troppo strette rispetto alle dimensioni dei mezzi, denso di incroci a raso e di barriere architettoniche ineliminabili e con marciapiedi inaccessibili alle persone con disabilità, non garantisce la sicurezza degli utenti ed è, allo stato attuale, inidoneo ad ospitare bus elettrici, ancorché temporaneamente.

Quello che TUA e centrodestra non hanno il coraggio di dire – prosegue l’esponente Dem pescarese – è che anche loro considerano oramai fallita la filovia, non potendo fare nemmeno i collaudi ANSFISA, e pur di non ammetterlo ripiegano sui bus elettrici.

Facciamo una domanda: è possibile instradare i mezzi senza adempiere alle prescrizioni di sicurezza imposte dal Ministero dei trasporti dell’inconsapevole ministro Salvini? TUA e centro-destra non rispondono. Sarà un caso? Secondo noi, no.

Mentre ovunque si investe nella mobilità dolce, tra Pescara e Montesilvano avviene il contrario: il centrodestra sfratta, con prepotenza e arroganza, pedoni, ciclisti e utenti deboli dal principale corridoio ciclopedonale dell’area metropolitana per imporvi un impianto fallimentare.

Gli enti coinvolti si fermino, non ha senso incaponirsi in questo modo. Si ripensi radicalmente la mobilità dell’intera area metropolitana valutando, eventualmente, mezzi compatibili con le dimensioni del tracciato e che rispettino tutti gli utenti della strada parco.

Abbiamo bisogno di un sistema di trasporto pubblico all’avanguardia – conclude Capodicasa -, basato su parcheggi di scambio, che sfrutti l’intermodalità e che garantisca a tutte e tutti la piena accessibilità ai mezzi».