Il Portale di Santa Sabina di San Benedetto dei Marsi inserito dal Fai tra “I Luoghi del Cuore”. Come votare

SAN BENEDETTO DEI MARSI – Il FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) è una fondazione che si dedica alla tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e naturale italiano. Tra i suoi progetti più noti c’è “I Luoghi del Cuore”, una campagna nazionale che invita i cittadini a segnalare e votare i luoghi italiani che ritengono meritevoli di essere preservati e valorizzati.
Il progetto si articola in due fasi principali:
Censimento: ogni due anni si vota per i propri “Luoghi del Cuore”. I luoghi che ricevono almeno 2.500 voti possono partecipare alla fase successiva.
Bando: dopo il censimento, viene aperto un bando per i luoghi che hanno ottenuto il numero minimo di voti. Questi luoghi possono richiedere contributi economici per progetti di restauro o valorizzazione.
Anche il Portale di Santa Sabina è stato individuato dal Fai nel programma nazionale per i luoghi italiani da non dimenticare.
Un po’ di storia
A San Benedetto dei Marsi, tra i tanti resti del passato, si può ammirare l’antica facciata di una chiesa, fatta di pietre, con un bel portale, ma al di là di quel portale ora non c’è nulla. La facciata è l’unico elemento rimasto dell’antica chiesa di Santa Sabina, che fu la prima cattedrale della Diocesi dei Marsi. Infatti San Benedetto dei Marsi era nel Medioevo sede vescovile. La sede vescovile fu poi trasferita da San Benedetto dei Marsi a Pescina nel 1580 e successivamente da Pescina ad Avezzano, dopo il terremoto del 1915.
La storia di Santa Sabina inizia prima dell’anno 1000, dato che il primo documento che ci attesta l’esistenza di questa chiesa è un diploma di Ottone I risalente al 964. La chiesa sorse probabilmente nel corso del IX secolo. Vicino vi era il palazzo episcopale, ma solo nel 1057, dopo vari conflitti fra i Conti dei Marsi, Santa Sabina divenne sede definitiva della diocesi dei Marsi, come stabilito dalla bolla papale di Stefano IX. Il periodo di massimo splendore della chiesa fu segnato, fra il 1100 e il 1130, santa sabina dall’attiva presenza del vescovo Berardo.
Nel 1222 la chiesa e il palazzo episcopale furono saccheggiati durante i conflitti di Federico II, successivamente vennero ricostruiti e nel 1287 la chiesa restaurata ricevette la visita del papa Onorio IV. Nel XIV secolo iniziò un lento abbandono di Santa Sabina a favore della vicina Pescina. Nel 1580 la sede vescovile venne trasferita a Pescina e nel 1631 ci fu anche la traslazione definitiva delle spoglie di san Berardo nella nuova cattedrale pescinese di Santa Maria delle Grazie, eretta già nel 1596.
Nel Settecento, la chiesa di Santa Sabina fu sottoposta a un continuo saccheggio per il prelievo di materiali e nel secolo successivo era ridotta a un quinto della sua primitiva grandezza.
Così descriveva infatti la chiesa il vescovo Federigo di Giacomo, nella sua relazione “ad limina” del 1874: ” La chiesa di S. Sabina, ridotta alla quinta parte della sua primitiva grandezza, fu spogliata del campanile e delle campane, e fu privata di tutto il resto sia per la nuova costruzione della chiesa di S. Berardo, sia per una migliore sistemazione della nuova cattedrale di S. Maria delle Grazie. Conserva, tuttavia, ancora qualche traccia del suo originario splendore, …… ma,…… dilapidata giorno per giorno dalla sacrilega avidità della gente, oggi fa quasi pena “.
Dopo il terremoto del 1915 rimase in piedi la sola facciata, ma ancora oggi è molto interessante ammirare l’antico portale duecentesco di stile romanico-gotico.
Come votare:
1. Cliccate su questo link –> https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/i-luoghi-del-cuore/cerca-un-luogo/?search=portale%20santa%20sabina
2. procedere all’inserimento dei dati
3. attendere la mail attraverso la quale confermare il vostro voto.