Il “Premio Curcio per le attività creative”alla XVII edizione dedicata al tema della legalità: il bando. Intervista alla Presidente Cristina Siciliano

L’Associazione Armando Curcio presenta per l’a.s. 2022/23 la XVII Edizione del PREMIO CURCIO PER LE ATTIVITA’ CREATIVE, dedicata quest’anno al tema della legalità dal titolo COLTIVARE I GERMOGLI DELLA LEGALITÀ con l’emblematica frase di Giovanni Falcone: «L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza».

L’iniziativa si rivolge a tutti gli studenti che, privatamente o attraverso gli Istituti scolastici o attraverso le Associazioni Culturali o qualunque altra struttura (anche privata) attiva nel mondo della cultura e dell’educazione, possono iscriversi entro i termini stabiliti dal regolamento e presentare i loro elaborati originali secondo i termini indicati nel bando al link https://associazionearmandocurcio.it/wp-content/uploads/2022/09/PremioCurcioXVII-EDIZIONE.pdf .
Un’iniziativa che, come evidenzia il numero dell’edizione, ha una lunga storia alle spalle nel rivolgersi ai più giovani per incentivarli alla lettura, alla scrittura, alla creatività artistica e al confronto.
In aggiunta alla pubblicazione del bando del premio, abbiamo raggiunto telefonicamente la Presidente dell’Istituto Armando Curcio Editore nonché rettore della Scuola Superiore per Mediatori Linguistici, dott.ssa Cristina Siciliano che gentilmente ha risposto alle nostre domande:
Da dove nasce l’idea prima e la realizzazione poi, di un premio per le attività creative? E che bilancio può trarre delle precedenti edizioni del premio e quali aspettative per l’attuale e per quelli futuri?
L’iniziativa nasce dal lavoro di un osservatorio che ha visto all’opera il prof. Tullio De mauro e Piero Angela con diversi progetti editoriali; l’osservatorio restituì dati allarmanti: circa 22 milioni di italiani hanno difficoltà di espressione legati all’uso della consecutio temporum, della verbalizzazione, della non conoscenza di seconda lingua… dunque difficoltà che non sono solo scolastiche ma inevitabilmente coinvolgono la comprensione e l’interazione nella realtà di appartenenza. In particolare, sono i giovani italiani a mostrare, se confrontati con i pari europei, un maggior livello di problematicità che si evidenzia maggiormente quando si devono confrontare con il mondo del lavoro.

Il premio ha trovato subito piena rispondenza nelle istituzioni private e pubbliche – comprese le famiglie e naturalmente le scuole – che si interfacciano con gli studenti in età formativa e che hanno fatto proprie le intenzioni e le finalità del progetto. Presso le scuole il premio Curcio ha guadagnato nel corso del tempo, migliaia di adesioni e invii di opere che testimoniano per la validità dell’iniziativa e confermano la lettura come strumento principe per lo sviluppo e la crescita culturale dei giovani.
Da subito è stato un premio nazionale al quale sono pervenute iscrizioni da tutte le regioni d’Italia; un ruolo importante hanno gli istituti fidelizzati nel corso degli anni, ai quali se ne sono aggiunti via via molti altri.
Da qualche centinaio di partecipanti dei primi anni abbiamo ormai raggiunto diverse migliaia di adesioni e per il futuro, ci auguriamo – ma ne siamo poi certi – che i numeri continueranno a crescere.
Per quale ragione, secondo lei, sono i giovani italiani a pagare il prezzo più alto della mancata attività di lettura, comprensione e utilizzo delle conoscenze?
Le osservazioni registrate da analisi fatte, mettono in evidenza una consistente mancanza di stimoli alla lettura nelle loro fasi di sviluppo evolutivo. E’ innegabile che la lettura è un fondamentale strumento per lo sviluppo cognitivo ma, parimenti, è una dimensione che va costruita e conquistata a cominciare dalle fasce di età più basse; ed è proprio da qui che bisogna iniziare.

Altro aspetto, affatto trascurabile, è l’esempio fornito dalle famiglie; l’ISTAT conferma, riportando il dato secondo il quale i giovani lettori “forti” sono quelli che hanno in casa una biblioteca di almeno 100 libri e che vedono i genitori leggere libri e/o giornali.
Così gli altri giovani, in assenza di opportuni stimoli impiegano in altro il loro tempo.
La dispersione implicita è una conseguenza di ciò: i giovani pur diplomati, non hanno acquisito le conoscenze e le competenze necessarie e non hanno affinato le abilità necessarie per affrontare con sicurezza, non solo il mondo del lavoro o un percorso universitario ma, più semplicemente quello di partecipazione democratica.
L’attuale momento elettorale ha indubbiamente fatto registrare una scarsa attenzione all’informazione rivolta ai giovani, tra l’altro proposta con metodologie non congeniali per target di età e questo, predispone ad una non corretta interpretazione dei messaggi e dei contenuti elettorali, impedendo, di fatto, una partecipazione attiva e consapevole alla vita politica del paese.

In questa edizione il tema è connesso con la legalità in Italia, senza dimenticare la sezione speciale che dal 2007 compare accanto al tema principale, cioè il bullismo e il cyberbullismo. Può dare ragione della scelta tematica fatta?
Sempre mantenendo fermo il principio del premio che guarda all’obiettivo di avvicinare alla lettura, le tematiche via via scelte hanno rappresentato il modo per interessare maggiormente i giovani all’attività (green, partecipazione democratica, l’Europa… solo per citarne alcuni).
Anche quest’anno si è cercato tra i vari ambiti e abbiamo scelto di legare il tema alla legalità, al valore intrinseco del concetto di legalità, connettendolo a tre figure iconiche: ai giudici Falcone e Borsellino e al Generale Dalla Chiesa, ricorrendo il 3 settembre u.s. il 40° della sua barbara uccisione insieme alla moglie, Emanuela Setti Carraro.
Per il bullismo e il cyberbullismo proseguiamo nel tracciare il solco iniziato tanti anni fa nel 2007, allorché fummo i primi ad affrontare quello che poi è diventato un fenomeno che ha coinvolto e coinvolge ragazzi sempre più giovani, ancor quasi bambini, sia nelle parti del carnefice sia in quelle della vittima.
Per questo ambito sono attivi laboratori teatrali e teatro di animazione da inserire in programmi di socializzazione e coesione che hanno lo scopo di far interagire i giovani in modo sano, costruttivo e culturalmente formativo.
Nel bando sono valorizzate tutte le forme di espressione…
Assolutamente si!
È la stessa denominazione del premio che riferendosi alle attività creative non intende lasciarne indietro nessuna; perciò ampio spazio alle arti letterarie ma anche a quelle visive e/o musicali o multimediali/audiovisivi o a qualunque alla forma d’espressione che meglio si attaglia alla personalità del partecipante.
In conclusione di intervista, la Presidente dell’Armando Curcio, Cristina Siciliano, si sofferma ancora ad evidenziare come il premio, ogni anno, coroni un percorso che viene svolto per gli studenti, con gli studenti, in piena coerenza con la mission della casa editrice, incentrata sulle attività didattiche e formative che si esprimono sia sulle attività come il premio sia nei progetti editoriali sia, infine, nell’ambito della formazione.
“Nel 2017 l’Armando Curcio Editore ha infatti, fondato l’Università dell’Editoria che offre lauree triennali nel campo delle Scienze Editoriali, delle Scienze Linguistiche, del Marketing e della Comunicazione e ancora delle Arti Visive, riconosciuta dal M.I. e che, di fatto, unisce quei puntini segnati già dalla scuola primaria e che dà agli studenti dotati di buona attitudine, la possibilità di trovare un loro spazio in un campo– quello dell’editoria, che poi diventa mercato – e che ancora cattura i sogni delle persone, ai quali l’Armando Curcio continuerà a rispondere”.
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