Il Presidente Marsilio da Papa Francesco per l’inaugurazione del Presepe realizzato a Castelli

CITTA’ DEL VATICANO- Nella mattinata di venerdì 11 dicembre, una delegazione della diocesi di Teramo-Atri guidata dal vescovo mons. Lorenzo Leuzzi insieme al presidente della regione Abruzzo Marco Marsilio e all’assessore Pietro Quaresimale sono stati ricevuti in udienza dal Santo Padre Francesco. Questa udienza è stata concessa in occasione dell’inaugurazione dell’albero di Natale e del Presepe monumentale realizzato a Castelli, in provincia di Teramo: inaugurazione che è avvenuta nel pomeriggio di venerdì 11 dicembre.

Nel saluto di mons. Leuzzi traspare tutta l’emozione e lo stupore provato dalla sua diocesi, ma soprattutto dalla comunità di Castelli, per la realizzazione del presepe monumentale che è stato istallato in Piazza San Pietro. “Quando ci è giunta la notizia- afferma mons. Leuzzi nel saluto iniziale- di questo dono di allestire il presepe, dono e espressione del Liceo Artistico di Castelli, una scuola molto importante, noi ci siamo riuniti con tanto entusiasmo per vivere insieme un bellissimo cammino di preparazione. Inoltre, devo testimoniare il grande entusiasmo nel vivere questi momenti”.

Viceversa, nel saluto di Papa Francesco alla delegazione Slovena e Abruzzese, emerge l’importanza della Festa del Natale come momento di riscoperta della natività di Gesù come nostra pace, nostra gioia e nostra forza anche nei momenti difficili che stiamo vivendo durante questa pandemia da Covid-19. “La Festa del Natale – ricorda papa Francesco- ci ricorda che Gesù è la nostra pace, la nostra gioia, la nostra forza e il nostro conforto. Ma per accogliere questi doni di grazia bisogna sentirsi piccoli, poveri e umili come i personaggi del presepe. Anche in questo Natale, in mezzo alla pandemia, Gesù piccolo e inerme è il segno che Dio manda al Mondo”.

La realizzazione del Presepe monumentale, che ricordiamo esser formato da statue di ceramica a grandezza maggiore del naturale, è un grande vanto per la regione Abruzzo e per la sua millenaria cultura.

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