Il Teatro Michetti ospita la mostra collettiva Pickpocket: da Bresson all’arte contemporanea, disgregando e ricostruendo

PESCARA – Una mostra collettiva polimaterica d’eccezione quella organizzata dalla Fondazione Zimei, nata da un’idea di Renata Lucas e curata  da Massimiliano Scuderi – PICKPOCKET presso il Teatro Michetti in Via Gabriele d’Annunzio 28 a Pescara.

Una mostra che la Fondazione Zimei ha fortemente voluto nell’ambito del suo nuovo progetto Someplace Sometime dedicato al rapporto tra arte e spazio pubblico e che sarà possibile visitare dal 29 ottobre al 31dicembre 2023.

L’arte, quella di 18 artisti internazionali che portano le loro opere per mostrarle al pubblico in uno spazio pubblico quello del Teatro Michetti, che si riappropria della sua funzione artistica e di diffusione dell’arte in tutte le sue manifestazioni.

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il Comune di Pescara ed è liberamente ispirato da un film del 1959 di Robert Bresson che l’artista Renata Lucas ha suggestivamente reinterpretato, coinvolgendo 18 artisti provenienti dal Messico, dal Brasile, dalla Germania, dalla Francia, dall’Italia e che concentrano le loro produzioni su un focus a doppia polarità, l’appropriazione e la perdita, che si configurano come due facce della stessa medaglia, indissolubilmente legate: se infatti, qualcuno si appropria di qualcosa, qualcun altro l’avrà perduta.

Nel film di Bresson un piccolo ladro impara bene l’arte del borseggio e trafuga portafogli nella metropolitana di Parigi, diventando sempre più bravo.

Il film dunque, una metafora per rappresentare ciò che sta accadendo nella creatività contemporanea  con diverse tematiche che vanno – come dichiara in un’intervista proprio il curatore Massimiliano Scuderi –  “dalla appropriazione alla post produzione di lavori già esistenti di altri artisti come il caso del duo italo-inglese Clair Fontaine oppure come Schwann che lavora su temi personali ma legati anche alla sua situazione in Haiti e quindi a questioni postcoloniali o Santo Dolone che trasforma suonerie e allarmi in musica contemporanea per un quartetto di sassofoni”.

Questa logica disgregativa è il fondamento delle avanguardie del Novecento.

Le opere presenti nella mostra  processano e destrutturano attività e atteggiamenti artistici per ricostruirli poi in qualcosa di differente purché spazino  all’interno dei poli concettuali di appropriazione e perdita; la realtà viene fagocitata e restituita in una conformazione nuova, per un nuovo fondamento, creando i presupposti per un modello che inizia con una messa in scena.

Il teatro è il contesto giusto per tale messa in scena all’interno della quale gli artisti vengono coinvolti come in un grande scultura sociale.

Gli artisti presenti alla mostra: Leyla Aydoslu _ Gaëlle Choisne _ Adriano Costa_Caterina De Nicola _ Claire Fontaine _ Jana Ilková_Invernomuto _ Francesco João_Renata Lucas _ Marco Pio Mucci _ Valerio Nicolai _  Berenice Olmedo_Aronne Pleuteri  _  Ser Serpas  _  Martin Soto Climent _ Andréa Spartà  _  Santo Tolone _  Luca Vitone