Il vescovo Massaro affida gli studenti a san Tommaso d’Aquino, loro protettore, nel tradizionale appuntamento alla chiesa Madonna del Passo di Avezzano

AVEZZANO – Questa mattina il tradizionale appuntamento per tutti i giovani delle scuole superiori della Marsica, in occasione della festa di san Tommaso d’Aquino, protettore degli studenti. L’iniziativa, ogni anno, è organizzata dai giovani di Azione cattolica in collaborazione con il Msac e l’ufficio scuola diocesano. L’appuntamento è stato alle 7 nella parrocchia avezzanese di Madonna del Passo, dove il vescovo Massaro ha presieduto la Messa affidando gli studenti a san Tommaso.

LE PAROLE DEL VESCOVO
Durante l’omelia il vescovo ha dialogato con il neo-sacerdote Umberto di Pasquale sottolineando che «la fede, così come ci insegna San Tommaso D’Aquino, va sempre coniugata con la ragione.
“Dobbiamo stare attenti – ha detto il vescovo – a separare la fede dalla ragione. Benedetto XVI ha affermato che fede e ragione sono due ali che ci conducono alla Verità. La ragione senza la fede diventa astrazione e la fede senza la ragione diventa superstizione e fanatismo. La scuola vi offre l’opportunità di crescere nella conoscenza, di sviluppare un pensiero critico e come ci insegna San Tommaso, la conoscenza va accompagnata sempre dalla ricerca del senso profondo della vita, quella ricerca che porta a Dio, perché solo Dio sa bene ciò di cui tutti noi abbiamo bisogno per dare pienezza alla nostra esistenza. Ma una fede pensata è una fede che tante volte solleva anche dubbi e perplessità.

Anche la Vergine Maria, dinanzi all’Angelo che le ha chiesto di divenire la Madre del Salvatore, non dice subito di sì ma pone una domanda: “Come è possibile? Non conosco uomo”. Anche un apostolo di nome Tommaso si rifiutò di credere nella Resurrezione di Cristo se non avesse messo la sua mano, prima di tutto, nel suo costato. Avere dubbi – ha detto il vescovo ai ragazzi – porre domande nel cammino di fede non significa aver perso la fede. Questo può essere il segno di una fede che non vuole essere più bambina ma desidera crescere. Fatevi aiutare nel vostro cammino di fede – ha esortato il presule – quando sorgono dubbi, perplessità e domande».

Ed infine, partendo dalla pagina evangelica nella quale Gesù afferma che chi fa la volontà di Dio è per lui fratello, sorella e madre, mons. Massaro ha chiesto a don Umberto: «Cosa vuol dire per un giovane compiere la volontà di Dio?». Don Umberto ha risposto: «Significa ascoltare una voce che ci invita a vivere in modo autentico, significa chiedersi ogni giorno qual è la strada che mi rende una persona piena e felice. Significa riconoscere che Dio è con noi anche nei momenti più difficili».

«Carissimi ragazzi, compiere la volontà di Dio – ha concluso il vescovo – significa fare spazio all’amore, alla giustizia e alla solidarietà. Per un giovane compiere la volontà di Dio significa essere testimoni di una speranza che va oltre le difficoltà della vita. Tanti auguri ragazzi, e che siate davvero, dovunque voi andiate, pellegrini di speranza!».