Impianti Prati di Tivo: Finori diserta l’appuntamento per la riconsegna. Salvare la stagione estiva e riaprire cabinovia 30 giugno

TERAMO – “Fra dieci giorni potremo chiedere al Tribunale la restituizione coatta. Abbiamo lavorato duramente per arrivare a questa giornata, intanto vogliamo garantire la riapertura estiva, ma abbiamo un Piano ambizioso che non può confidare solo sugli impianti. È il momento delle scelte politiche”.

Così Camillo D’Angelo, presidente della Provincia di Teramo durante la conferenza stampa indetta dopo che il Tribunale di Teramo ha decretato la fine della gestione provvisoria degli impianti alla ditta Marco Finori.

La Provincia e Gran Sasso Teramano stamani avrebbero dovuto riprendere possesso della cabinovia e gli impianti di risalita, ma la ditta Marco Finori non si è presentata per la riconsegna dei beni. Trascorsi dieci giorni, quindi, Provincia e Gst potranno chiedere al Tribunale di Teramo la restituzione coatta degli impianti.

Nel corso della conferenza, sono stati illustrati i piani per dare il via ad una nuova fase che vede tornare protagonisti l’Ente Provincia, proprietaria della cabinovia e la GST affidataria di tutti gli impianti di risalita, sia ai Prati, sia a Prato Selva.

Stamattina erano presenti, oltre alla Provincia di Teramo e la GST, i liquidatori della società, la Camera di Commercio, i sindaci di Pietracamela e Fano Adriano le due Asbuc, Pietracamela e Intermesoli.

“Una volta tornati in possesso degli impianti faremo tutto quanto necessario, innanzitutto la manutenzione straordinaria per chiedere alla Regione, competente per materia, la prova d’esercizio e quindi la riapertura – ha annunciato D’Angelo -.

L’obiettivo dichiarato è quello di far tornare a funzionare la cabinovia e gli altri impianti per il 30 giugno. Comunque, contiamo di poter garantire una stagione estiva, mentre stiamo già ragionando sulle soluzioni per la stagione invernale”.

Tra gli obiettivi illustrati c’è un “Piano di rilancio” che può prevedere anche l’intervento di privati.