Inchiesta Sanità Abruzzo.Tra carenza di dispositivi Dpi, mancanza di personale, reparti chiusi e contagi che si potevano evitare

Il Deputato del M5S Andrea Colletti: “Istituire una commissione parlamentare di inchiesta sulla Sanità”.

E sulla questione tamponi ci assicura dell’esistenza di un macchinario in grado di processare fino a 2400 tamponi al giorno, che andrà in funzione la settimana prossima.

ORTONA A MARE – Andrea Colletti, in una lettera ufficiale inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al ministro della Salute Roberto Speranza e a tutti i presidenti dei gruppi parlamentari, richiede di istituire una commissione parlamentare di inchiesta sulla Sanità.

Ma qual è oggi la situazione sanitaria in Abruzzo in concomitanza con la gestione dell’emergenza sul Coronavirus? Gli ospedali lamentano da settimane una carenza dispositivi DPI, mancanza di personale, reparti chiusi e attività ordinarie ambulatoriali messe in standby.

Infatti è di queste ore la notizia che la Cisl Fp , a firma della Rsu Diletta Campagna e Maria Assunta Carlino, insieme al segretario aziendale Nicola Malatesa hanno inviato all’Assessore Nicoletta Verì e al direttore generale Thomas Schael, un ‘ennesima lettera ( intervengono in questo modo quasi quotidianamente dall’inizio dell’ emergenza) su alcune gravi lacune del territorio riguardo alla gestione Coronavirus.

Nella lettera si specifica che a far fronte alla carenza dei DPI (dispositivi di protezione individuale) si sta sopperendo soprattutto per merito delle donazioni di tanta gente comune, artigiani, imprenditori volontari… ma non è l’Azienda Sanitaria a garantire ciò?

Nella lettera si specifica come la decisione di riaprire le attività ambulatoriali (soprattutto nei reparti oncologici) dal 27 aprile, sia stata una presa di posizione corretta e giusta, ma allo stesso tempo mancano disponibilità di percorsi separati, spazi idonei, materiali DPI (occorrerebbero essere praticamente illimitati), telini carta usa e getta per le visite; ma in modo peculiare, nessuno ha provveduto a garantire un personale idoneo, perché sottoposto a tampone che possa effettuare le prestazioni in sicurezza.

No alle tendopoli

L’Azienda sanitaria ad inizio emergenza Covid, ha rifiutato ( forse correttamente) di mettere delle tendopoli per i pazienti Covid o sospetti davanti ogni ospedale, per evitare gli errori degli ospedali del Nord Italia che già avevano accusato lacune in questo senso.
Ma allo stesso tempo, si è chiesto ad ogni unità operativa di ogni azienda ospedaliera abruzzese, di provvedere con qualche posto letto dove isolare i pazienti positivi o i sospetti: la conseguenza grave l’abbiamo vissuta tutti. REPARTI CHIUSI! Chiusi reparti come Geriatria e Medicina ad Ortona, Medicina e Ortopedia a Lanciano, Ortopedia a Vasto, ecc.. ecc…

“Gestione gravemente inefficiente dei tamponi”

Pietro Smargiassi

I tamponi in alcuni casi non sono stati fatti o fatti male: a volte non stati fatti quando c’erano casi sospetti, ai famigliari dei contagiati, al personale sanitario che aveva avuto contatti con i pazienti affetti.
E ancora: tamponi persi, errati, che arrivano in ritardo, che non arrivano proprio, tanto a quelli che continuano a lavorare, forse positivi ma asintomatici, tanto quanto a quelli guariti che potrebbero tornare a lavorare. Un esempio, la situazione della Casa di Riposo di San Giovanni Teatino e di Atessa. E’ notizia di ieri che la Procura di Chieti ha aperto un fascicolo sulla vicenda della RSA di San Giovanni Teatino in cui si sono registrati 40 casi positivi al Covid-19, tra operatori sanitari e ospiti.
Dopo i primi 4 casi, nei giorni scorsi, tutto il personale e tutti i pazienti erano stati sottoposti a tampone: 93 i test eseguiti complessivamente, 39 i positivi. Le persone risultate positive, per evitare nuovi contagi, sono state trasferite. Alla luce dell’accaduto, la Asl ha avviato un approfondimento epidemiologico, affidato a una task force dell’Istituto zooprofilattico di Teramo. Infine ricordiamo Pietro Smargiassi, il consigliere regionale che ieri ha denunciato la carenza di anestesisti e altro personale medico nell’Ospedale San Pio di Vasto, mettendo alla luce la situazione grave del nosocomio vastese.

Andrea Colletti

A confermare tutto questo è proprio la richiesta di istituire una commissione d’inchiesta su sanità abruzzese, da parte di Andrea Colletti Deputato – Commissione Affari Esteri e Presidente del Collegio d’Appello della Camera dei Deputati, nonché avvocato esperto in responsabilità medica, che per noi di Espressione24 afferma:

La mancanza di anestesisti, come anche di infermieri, è cronica. Soprattutto a Pescara (non ho i dati ma Chieti in proporzione ne ha di più).
La questione tamponi per la risoluzione dell’Emergenza Covid-19 è fondamentale. Da questo fine settimana o da lunedì, dovrebbe entrare in funzione un macchinario che permetterà alla Asl di Pescara di processare fino a 2400 tamponi al giorno.
Per fare questo il Laboratorio di Microbiologia avrà ovviamente bisogno di personale. Ed è per questo che alcune associazioni, in primis Tutela dei Diritti del Malato Onlus, stanno raccogliendo fondi specifici.


Il vero dramma è, infatti, che i tamponi non vengono fatti nè a coloro che hanno sintomi lievi, ne a familiari di positivi ne vengono fatti con solerzia tamponi di controllo per verificare l’attuale positività o meno.

E24: Possono entrarci i tagli alla sanità delle scorse legislature? La sanità abruzzese può tornare in auge come anni fa, quando non venivano chiusi reparti e intere aeree ospedaliere? 

Colletti: Non c’entrano tanto i tagli alla Sanità quanto il voler andare verso una sanità privata che mal gestisce queste situazioni di emergenza. La responsabilità va dal periodo Del Turco in poi per ciò che riguarda la responsabilità politica.

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