Investimento mortale di Juan Carrito e risarcimento pagato dalla Regione. Tutti gli interrogativi dello zoologo Paolo Forconi

AVEZZANO – La notizia dell’accordo transattivo risarcitorio, da parte della Regione Abruzzo in favore dell’investimento, per l’investimento mortale di Juan Carrito, il 23 gennaio 2023, ha provocato diverse reazioni e molto clamore.

Molte di emozione, tantissime caratterizzate da indignazione e dispiacere, quasi tutte velate di sconforto e incredulità. Ma ce ne è una che abbiamo voluto riprendere e portare all’attenzione die nostri lettori, perché arriva da persona competente e attenta.

Una riflessione che pone una serie di interrogativi è quella dello zoologo, filmmaker ed esperto della fauna selvatica del Parco Nazionale d’Abruzzo, Paolo Forconi. Interrogativi sul cosa è stato e, soprattutto, sul cosa non è stato fatto per impedire questo evento.

Ma anche interrogativi sullo stesso risarcimento e sulle motivazioni alla base dell’accordo.

«Juan Carrito quante volte è stato tradito da chi doveva proteggerlo?

Dal Pnalm – esordisce Forconi – che gli ha sparato migliaia di proiettili di gomma, invece di aiutarlo, che aveva installato questo sistema anticollisione inutile (in foto) ed una recinzione incompleta, che invece di condurlo al sottopasso lo ha condotto sulla strada.

Ed ora anche dalla Regione Abruzzo e dai giudici di Sulmona – prosegue – che hanno risarcito di ben 15.000 € il conducente dell’investimento perché, secondo loro, non ci sarebbe stato il segnale di pericolo e perché la velocità sarebbe stata moderata.

Il sistema anticollisione del Pnalm

Una velocità moderata avrebbe causato 15.000 € di danni ad una Golf e le zampe fratturate di un orso?

Perché la Regione Abruzzo non avrebbe messo il segnale di pericolo, dato che nello stesso punto era stata investita un’orsa 3 anni prima? Quello in foto – conclude l’esperto studioso – è un segnale di pericolo? Esso era presente 200 m prima del punto dell’investimento?».