Ispettore e agente penitenziari aggrediti in carcere. I sindacati Fp-Cgil e Uil-Pa: «Sono mesi che denunciamo i disagi. Intervenire subito»

Carcere Sulmona

SULMONA – Ispettore e agente della Polizia Penitenziaria aggrediti da un detenuto che male aveva sopportato il rigetto di una sua richiesta.

L’ennesimo episodio di violenza in carcere è avvenuto nel penitenziario di Sulmona, istituto di massima sicurezza, dove sono ormai pressoché quotidiani episodi del genere.

E questa volta, come spiegano bene i sindacalisti Nardella a Merola, solo l’intervento dell’altro personale ha evitato conseguenze più serie.

Sta di fatto che, di fronte ad una situazione così grave, governo nazionale e amministrazione penitenziaria sembrano sorde e immobili.

La denuncia del segretario provinciale Uil-Pa Mauro Nardella

«Prosopopea, supponenza e propensione a voler rimanere quello che si era è che evidentemente tuttora si è ovverosia criminali?

A dirla breve – afferma il segretario provinciale Uil-Pa Mauro Nardella – , sinceramente, non si potrebbero trovare altri termini per giustificare l’aggressione subita da un Ispettore e da un Assistente capo coordinatore di polizia penitenziaria ieri pomeriggio all’interno del carcere di massima sicurezza di Sulmona.

Un detenuto di origini campane, infatti, non avrebbe accettato benevolmente le legittime indicazioni dategli dal graduato in ordine ad una sua richiesta evidentemente ritenuta irricevibile e quindi prontamente rigettata.

Mauro Nardella

Nell’ufficio dello stesso è volato di tutto. Monitor, stampante, case, tastiera e quant’altro si sia potuto trovare sotto mano.

Oggetti che sarebbero stati lanciati dal detenuto addosso ai due baschi blu con il chiaro intento di colpire e fare del male.

Solo grazie all’intervento di altri colleghi prontamente accorsi e al tentativo di dissuasione da parte di un altro detenuto non si è andati vicini a scrivere un’altra pagina di cronaca nera tra le tante che, quotidianamente, pervadono le carceri italiane (tre aggressioni gravi al giorno nei 260 carceri nazionali una delle quali, la settimana scorsa, ha portato un agente a sottoporsi all’applicazione di 50 punti di sutura).

L’ispettore è ricorso alle cure dell’infermeria per via di contusioni ritenute guaribili in alcuni giorni ( la stampante lo avrebbe preso in pieno e per mera fortuna non in testa).

Alta tensione quindi anche al carcere di Sulmona.

Scene da far west che mai avremmo potuto immaginare di poter vivere in maniera così frequente e violenta nei contesti istituzionali di quella che, lo vogliamo ricordare anche se ci risulta difficile farlo – prosegue Nardella -, tuttora rappresenta la settimana potenza mondiale.

“Servono interventi forti da parte dei parlamentari italiani. Azioni volte a ripristinare il senso di legalità nelle carceri che va evaporando nell’indifferenza assoluta”

Ci si chiede a questo punto se non si vuole che ci scappi il morto prima che si intervenga e così come si converrebbe fare.

Un sistema, quello delle carceri italiane in generale, totale deriva

Ora ci servono interventi forti da parte dei parlamentari italiani. Azioni volte a ripristinare quel senso di legalità nelle carceri che va sempre più evaporando nell’indifferenza assoluta di tutti.

La Uil-Pa polizia penitenziaria dell’Aquila chiede maggiori tutele nei confronti di chi nei penitenziari italiani si ritrova col desiderio di portare il pane a casa e non la pelle.

Colgo l’occasione per “rubare”, a tal proposito, una battuta fatta dal segretario generale della Uil-Pa Polizia penitenziaria, Gennarino De Fazio, pochi giorni fa quando lo stesso dice “va bene Nessuno tocchi Caino ma poco importa se Abele viene vilipeso (e aggredito e malmenato aggiungerei) ogni giorno!!”.

Se anche Sulmona non fa più eccezione significa veramente che siamo arrivati alla frutta o – conclude -, per meglio dire… all’amaro.

Meditate parlamentari italiani, meditate».

La presa di posizione di Peppe Merola e Mirko Manna della Fp-Cgil

«Il sindacato di categoria, la Funzione Pubblica Cgil, ebbe già a denunciare, qualche giorno fa, disagi organizzativi e gestionali presso il carcere di Sulmona.

Pochi agenti ed educatori, eccessivi carichi di lavori e alto numero di detenuti.

Nella mattinata di ieri, un detenuto ha aggredito, con inaudita veemenza, un ispettore ed agente della Polizia Penitenziaria, i quali sono dovuti ricorrere presso il locale infermeria per le cure ed accertamenti del caso – sostiene Giuseppe Merola Segretario Fp-Cgil L’Aquila – .

“La Funzione Pubblica Cgil ebbe già a denunciare qualche giorno fa disagi organizzativi e gestionali presso il carcere di Sulmona”

Il personale di Polizia Penitenziaria opera in condizioni di reale disagio, con preoccupante esposizione quotidiana a rischi per la propria incolumità psico-fisica, bisogna urgentemente porre rimedio a questo inaccettabile scempio.

Esprimiamo la nostra massima ed incondizionata solidarietà al personale aggredito e tutto.

La Fp-Cgil ha anche chiesto un sano confronto con la Direzione, ma serve intervenire subito o sarà troppo tardi».

«Urgono serie politiche a salvaguardia della collettività penitenziaria sulmonese.

Da tempo si stanno registrando criticità che mettono in ginocchio il sistema – conclude Mirko Manna Fp-Cgil Nazionale – .

L’Istituto di Sulmona ha bisogno di stabilità dirigenziale ed un’attenzione particolare, vista la delicata peculiarità organizzativa».

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