La Asl1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila chiede di pagare i ticket arretrati per il Pronto soccorso. Paolucci: «Errato momento, forma e contenuto»

AVEZZANO – Cartelle per il pagamento dei ticket arretrati per le prestazioni del Pronto Soccorso, pioggia di notifiche in arrivo in tutto il territorio della Asl1, Avezzano-Sulmona-L’Aquila.

Come se non bastassero le bollette dell’energia, tasse e tributi nazionali e locali di ogni risma, la Asl1 abruzzese ha pensato di inviare ai cittadini del territorio di competenza, delle cartelle per pagare i ticket non pagati, relativi alle prestazioni erogate dai Pronto soccorso degli ospedali di sua pertinenza.

Stando a quanto appreso, si tratterebbe di ticket su prestazioni non urgenti, vedi codici “Verdi” e “Bianchi”, relative al periodo di tempo pregresso fino a circa dieci anni fa.

Una decisione messa in pratica in queste ultime settimane, tanto che, già da giorni, le prime cartelle sono state recapitate a molti residenti nella provincia aquilana e nalla Marsica.

E soprattutto nella Marsica, ad Avezzano soprattutto, questa decisione sta generando molte e accese proteste da parte dei cittadini.

Proteste che affondano le radici, nella maggior parte dei casi, nella relazione con la situazione di disservizio profondo in cui versa, soprattutto nei tempi d attesa (premi a parte…) proprio il Pronto soccorso afflitto dalle note e annose carenze di personale.

Silvio Paolucci

Sulla questione abbiamo sentito il capogruppo dl Pd in Consiglio regionale, nonché ex assessore alla sanità, Silvio Paolucci: «Quello che sta facendo la Asl1 è sconcertante. Si mandano cartelle per recuperare ticket che risalgono fino a dieci anni or sono.

La Asl1 cerca di fare cassa, in buona sostanza, per recuperare fondi e cercare di limitare la consistenza del suo disavanzo.

Ma lo fa con modalità e tempi sbagliati. Credo sia davvero d cattivo gusto andare a richiedere somme risalenti a così tanto tempo addietro e, peraltro, in un momento di profonda difficoltà per le famiglie e i singoli cittadini pressati dal caro bollette e dalla crisi economica.

Inoltre si corre il rischio di recapitare queste cartelle, con la richiesta di pagamento, persino a persone decedute».

Insomma, al di là della legittimità, che pare essere accertata e prevista da uno specifico articolo del Codice Civile, parliamo di opportunità a 360 gradi.

Richiedere somme, per questo motivo, infatti, quando la polemica sull’efficienza del servizio sanitario pubblico, proprio nell’aquilano e nella Marsica in particolare, soffia forte, sembra quasi una provocazione.

Se dovesse poi verificarsi quanto temuto da Paolucci, ovvero l’invio di richieste di pagamento a cittadini nel frattempo deceduti, all’inopportunità si andrebbe a sommare anche il cattivo gusto.

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