La poetessa aquilana Angelisa Durastante al Salone del Libro di Torino con i suoi versi che accarezzano l’anima

Si sente fonte di luce per sé stessa e per gli altri Angelisa Durastante che, mentre scrive, riesce a far brillare la sua anima e imprimere, nelle sue opere “Così batte il cuore” e “Fuoco d’Amore – Poesie di Fiori e Calici di Stelle” – pubblicate nella collana “Altre Frontiere” dell’Aletti editore – immagini poetiche di rara bellezza.
Entrambe – la prima tradotta anche nella versione inglese, la seconda in quella francese – saranno presentate dall’autrice al Salone Internazionale del Libro di Torino, venerdì 16 maggio, al Lingotto Fiere. «Mi sento profondamente emozionata e felice. E’ un atto d’amore per me, per le mie poesie, le mie creature».
Per la poetessa – che vive a L’Aquila dove esercita la professione forense – le liriche sono frutto della parte più profonda di sé, a cui attinge come fonte di vita. Ad ispirare i versi (disponibili anche in e-book), è l’amore, la passione, la pietà per il mondo esteriore, ma anche interiore, così sofferto, variegato e intenso. Un mondo che l’autrice ritrova sostanzialmente dentro di sé e nella sacralità dei suoi affetti più cari.
Ogni parola di Angelisa è una carezza all’anima, un invito ad abbracciare la luce, a immergersi nella dolcezza dei ricordi e a lasciarsi guidare dal battito eterno del cuore, verso dopo verso con leggerezza.

E’ una scrittura che si nutre e sgorga dalla realtà. Anche da un contatto con la dimensione invisibile. Ma mai frutto della fantasia. E’ vita sofferta, combattuta. Ed è sempre un atto d’amore. E, a volte, di dolore. Un continuo peregrinare nei meandri più puri del sentimento, che la Durastante riesce a descrivere con animo sensibile e senza compromessi, ma solo con il linguaggio del cuore, che arriva come un lampo ad illuminare la sua penna, senza schemi stilistici prefissati.
«Al lettore vorrei trasmettere la curiosità del viaggio, della scoperta del proprio mondo interiore. Ascoltiamo le nostre emozioni – è l’invito dell’autrice -. Accogliamole con amore, anche quando parlano di antichi dolori, e restituiamo loro la luce e l’accoglienza che noi stessi vorremmo dagli altri».