La poetessa e scrittrice aquilana Selene Pascasi seconda al premio “Pane Quotidiano” con “Rose Uccise sull’Altare”. Premiazione il 21 marzo

L’AQUILA – Con “Rose uccise sull’altare” la poliedrica Pascasi, avvocato per un ventennio e ora funzionario, giornalista, firma de Il Sole 24 Ore e critico musicale, è giunta seconda, su 453 poeti europei, al Premio Pane quotidiano ideato da Vincenzo Ursini, presidente della Nuova Accademia dei Bronzi di Catanzaro e del centro culturale La Ritornanza.
Questa la motivazione di Francesca Misasi: “Una poesia dai toni potenti, dal forte impatto emotivo dove smarginano emozioni profonde che coinvolgono i sensi creando una crescente accelerazione ritmica che dilaga in un flusso di sentimenti contrastanti. Un corpus scrittorio di superba fattura stilistica in cui si addensano le intime e contrastanti asimmetrie dell’animo umano e il dolore muto, crudo, di un’anima annientata da un amore estremo, sofferto, avvilito, che deforma e scolora la stessa realtà.
Un amore che deflagra nel profondo, spezza geometrie di vita e richiede continui sacrifici, per un amore il quale la donna ha cancellato, insieme al suo nome, tutta se stessa. Un sentimento questo amore “ucciso come rose sull’altare”. Una lirica di struggente suggestione emotiva, attraversata da stupende metafore che riverberano un codice linguistico denso di significato”.
Il riconoscimento, che sarà conferito il 21 marzo nella Giornata Mondiale della Poesia, segue diversi podi della Pascasi, già vincitrice dei Premi Polverini, La vita e il cuore, Versi di Passaggio, Alessio, Kalos, Artisti per Peppino Impastato, Romano, Merini, Per troppa vita che ho nel sangue, Zirè d’oro, Ciò che Caino non sa, Targa Perillo, Overdose di cultura.
L’artista, autrice di 5 sillogi, 2 aforismari, 2 romanzi, e ora sugli scaffali con Un tempo minimo pubblicato da Eretica per i prestigiosi Quaderni di poesia, è stata accreditata da Wikipoesia e ammessa, per enciclopedicità, nel Parnaso dei Poeti contemporanei accanto a nomi come Neruda, Maraini, Heaney, Szymborska, Glück.