La “Reginella D’Abruzzo” cessa le attività. La Flai-Cgil: «La Valle Peligna perde 31 posti di lavoro nel settore caseario»

SULMONA – Il famoso caseificio abruzzese “Reginella d’Abruzzo” ha sottoscritto, ieri 27 aprile, l’accordo per l’avvio della cassa integrazione straordinaria per cessata attività.

Lo comunica la Flai Cgil di L’Aquila che ha partecipato, presso la sede della Regione Abruzzo a Pescara, al confronto con Ministero del Lavoro e Politiche Sociali. Regione Abruzzo e la società stessa rappresentata dalla Confindustria di L’Aquila.

La Cassa integrazione riguarda 18 lavoratori occupati presso il sito produttivo di Sulmona.

Questa la nota diffusa dalla Flai-Cgil provinciale diretta da Luigi Antonetti.

Luigi Antonetti

«Con questo ultimo passaggio in sede istituzionale, si va a chiudere un’epoca di una piccola/media azienda che operava sul territorio della Valle Peligna da circa 70 anni, e che dava occupazione e reddito a circa 31 lavoratrici e lavoratori, volendo ricordare che la Valle Peligna già duramente colpita dalla chiusura di altre aziende in passato sia del settore artigianale che industriale consegue drammaticamente l’etichetta come Zona Economicamente Svantaggiata.

I lavoratori coinvolti nella CIGS fino al 31/12/2023 saranno chiamati ad un percorso di informazione e formazione in quanto soggetti potenzialmente fuori dal mercato del lavoro.

A tal proposito a quest’altezza riteniamo necessario chiedere al Sindaco di Sulmona città capofila della Valle Peligna, ma che non esclude altre amministrazioni, di aprire un apposito tavolo di confronto, per cercare soluzioni al rilancio dell’economia a Sulmona e in tutta la Valle Peligna, creando un Ente di Formazione Professionale che ne certifichi la relativa qualifica, e che vada in direzione delle realtà presenti nel Territorio Peligno.  dando la possibilità di ricollocazione, per chi perde il lavoro, ma anche per i giovani disoccupati o inattivi.

La Flai CGIL unitamente alla propria RSA di sito, ritengo di aver raggiunto il massimo risultato per i lavoratori, da una situazione aziendale diventata ormai definitivamente compromessa.

Auspichiamo che, durante il periodo di CIGS, i lavoratori interessati possano trovare nuova occupazione anche in altre realtà».