La riforma della Pac danneggia agricoltori e allevatori abruzzesi. Pepe (Pd): «Urgono interventi dalla Regione. A Pasqua acquistiamo e consumiamo agnello locale»

TERAMO – «Al settore zootecnico abruzzese servono aiuti concreti da parte della Regione. Nello specifico nel comparto ovi-caprino, dalla riforma della politica agricola comune (Pac), emergono gravi criticità che vanno a danneggiare i nostri allevatori di pecore e capre con una riduzione di oltre il 40% di pagamenti diretti», è quanto dichiara il Consigliere regionale Dino Pepe che si rivolge alla giunta regionale chiedendo di mettere in campo ulteriori aiuti compensativi a sostegno delle aziende già messe a dura prova dal contesto di grave crisi economica aggravata dai rincari energetici e dall’aumento delle materie prime.

«Nell’aprile dello scorso anno – ricorda il vice capogruppo del Pd Pepe – mi ero fatto carico di proporre e far approvare una risoluzione per impegnare il Presidente Marsilio e l’Assessore Imprudente ad intraprendere una azione politica forte in seno alla Conferenza stato-regioni per una modifica alla proposta di piano presentato.

L’esclusione del comparto ovicaprino dall’accesso di contributi pubblici degli interventi previsti dal piano strategico nazionale della politica comune 2023-2027 mette a serio rischio di sopravvivenza oltre mille pastori abruzzesi per un totale di 200mila capi tra ovini e caprini.

Dino Pepe

«La giunta regionale – secondo il consigliere Pepe – deve intervenire subito con investimenti e misure economiche dirette al fine di riequilibrare il dimezzamento dei fondi comunitari che da sempre hanno rappresentato un sostegno concreto al settore.

La maggioranza è stata troppe volte distante dalle problematiche degli allevatori. È stata assente sulla emergenza del prezzo del latte, non concedendo il cosiddetto premio stalla, lo è ora con il comparto ovicaprino.

Nel rispettare le tradizioni della Pasqua – ha concluso il consigliere regione Dino Pepe – voglio rivolgere un appello a tutti gli abruzzesi ad acquistare e a consumare l’agnello degli allevamenti locali in modo da sostenere un settore importantissimo per l’itera economia regionale».