La Simbruina abbandonata dalla Provincia di L’Aquila, i volontari dopo la pulizia “basta propaganda, servono azioni concrete”

Capistrello – Volontari e cittadini in prima linea a difesa dell’ambiente. Domenica 10 aprile, gli attivisti e le attiviste di PlasticFree di Capistrello in collaborazione con le dell’associazione del paese, si sono riuniti in località Torricella per la pulizia della Simbruina, la strada abbandonata dalla Provincia di L’Aquila.
Tonnellate di immondiza raccolte da Capistrello verso la Renga, ma anche verso Pescocanale e Rianza. Uno spettacolo indegno si è mostrato agli oltre 50 volontari che hanno, con fatica e coraggio, rimosso 200 buste di plastica e interi furgoni di materiali di ogni genere, lanciati sui bordi delle strade e lungo le scarpate della montagna.
La chiusura della strada e il totale abbandono da parte della Provincia di L’Aquila ha comportato che questa sia stata sempre meno frequentata e che lo scarico abusivo di immondizia potesse avvenire nella totale tranquillità.
A causa dei massi che cadono dai costoni, di un manto stradale che sta franando a valle, del blocco fisico per il passaggio di automobili all’altezza dell’Altopiano della renga (che rende difatto impossibile raggiungere Filettino), percorrere la strada è una vera e propria sfida da temerari.
Domenica tutti i presenti, con guanti buste e buona volontà, hanno pulito, raccolto e dato ossigeno all’ambiente concentrandosi soprattuto nei pressi dei torrenti per evitare l’inquinamento dell’acqua.
Bottiglie di vetro, vestiti, innumerevoli oggetti in plastica, scarti edilizi, tutte minacce che vanno a inquinare l’ecosistema e a rovinare un paesaggio unico.

I volontari al termine della raccolta hanno pranzato insieme con tavoli allestiti all’aperto, degustando le pietanze cucinate dal gruppo Alpini di Capistrello. È stato il momento per fare il punto della situazione e decidere le azioni di protesta da intraprendere affinché la Provincia intervenga celermente e definitivamente, con progetti concreti e azioni reali, poiché gli stanziamenti economici senza i progetti restano soltanto propaganda e con quest’ultima, la Simbruina, presto, non ci sarà più.
Un’infrastruttura straordinaria che quando venne inaugurata fu esempio di avanguardia con caratteristiche uniche, come la presenza per tutti i 35km di cordoli cementizi ai bordi della strada per contenere l’acqua, integrati in un efficace sistema di drenaggio, che è stato completamente distrutto dai mezzi spazzaneve e dalla mancanza totale di manutenzione.
Le tante amministrazioni provinciali che si sono susseguite sono state difatto miopi, decine di consiglieri hanno visitato questo straordinario collegamento tra Lazio e Abruzzo, tutti sono a conoscenza delle problematiche, ma gli interventi, non pervenuti (se non qualche sporadica “pezza sull’asfalto” e il posizionamento di cartelli di pericolo).
Reti in acciaio che stanno strabordano per la quantità di rocce contenute (lo scarico di queste non viene effettuato da anni); la segnaletica? Completamente assente; i rami degli alberi che si appendono pericolosamente sulla carreggiata; quest’ultima ridotta a poco più di un metro e mezzo per entrambe le direzioni a causa della flora e dei massi presenti da un lato e dall’altro.
L’inquinamento da rifiuti, liquami e plastica, la distruzione della vegetazione, il dissesto idrogeologico… la Simbruina ha i giorni contati.
Domenica i volontari hanno lanciato un messaggio di civiltà per tutelare l’ecosistema. Ma le istituzioni devono prevedere immediatamente una pulizia straordinaria, che sia poi supportata da un piano periodico di manutenzione, di una bonifica dalle tonnelate di rifiuti; del posizionamento di cestini per la raccolta; dell’installazione di pannelli informativi; del monitoraggio del dissesto idrogeologico.
Questa situazione che va avanti da decenni, priva di bellezze naturali inestimabili i cittadini, che ora stanchi di essere presi in giro, hanno deciso di mobilitarsi affinché vengano date risposte concrete alle istanze del territorio.
