La strano 25 Aprile di Massa d’Albe. Nessuna celebrazione ufficiale. Manifestazione di cittadini, Anpi e Donne Dem. I consiglieri Ceglie e Mancini: «No all’oblio della Liberazione»

MASSA D’ALBE – Il 25 Aprile lascia una distesa di polemiche a Massa d’Albe, dove la giornata della Liberazione dell’Italia dal Nazifascismo ha avuto uno svolgimento quanto meno strano.

L’Amministrazione comunale non ha organizzato alcuna manifestazione pubblica, limitandosi ad un post (nella foto sotto), sulla propria pagina Facebook, pubblicato in serata. Ad organizzare un minimo di celebrazione, quindi, ci hanno pensato alcune associazioni locali, con Anpi Marsica e Donne Dem.

E dire che il 12 maggio prossimo ricorreranno gli 81 anni da terribile bombardamento Alleato su Massa d’Albe. 56 “fortezze Volanti” angloamericane, infatti, bombardarono per ore il territorio, a caccia del Comando della X Armata Tedesca e del suo comandante in capo, il Feld Maresciallo Generale Albert Kesserling. Bombardamenti che causarono decine di vittime la distruzione del paese.

Nota immagine del Bombardamento di Massa d’Albe

Ieri mattina, quindi, a celebrare il 25 Aprile, anche se con ritardo, davanti al monumento che ricorda quell’immane sacrificio di civili, a portare fiori e pronunciare parole di memoria ma anche di impegno, sono stati Mario Salone, memoria storica di Massa d’Albe, che ha raccontato i fatti accaduti, Mario Casale dell’Anpi Marsica, che ha ricordato come grazie alla lotta partigiana ci si è potuti sedere al tavolo delle trattative, e Daniela Sabatini, portavoce Donne Dem Marsica, che ha parlato del ruolo fondamentale delle donne nella resistenza.

Non poteva certo restare in silenzio l’opposizione che, con una nota a firma dei consiglieri Giovanni Ceglie e Giovanni Domenico Mancini, ha sollevato il problema contro quello che hanno chiamato il tentativo di porre nell’oblio la Liberazione e il 25 Aprile. Questa la nota.

«La giunta del Comune di Massa D’Albe, con a capo il sindaco Nicola Blasetti, ha ottemperato all’imprimatur di Musumeci di adempiere con “Sobrietà’” alle cerimonie dei festeggiamenti per l’80mo della Liberazione.

Anzi ha fatto di più, non ha organizzato neppure una minima celebrazione, né deposto un solo fiore al Monumento ai Caduti di Massa D’Albe.

Eppure, è una data importante per la nostra Storia. E lo è ancora di più per il Comune di Massa D’Albe, dove oltre che i soldati caduti in guerra, 41 vittime civili sono stati i danni collaterali di due bombardamenti degli Alleati il 12 Maggio 1944 con lo scopo di annientare il Comando tedesco del feldmaresciallo Kesserling presente a Massa d’Albe con un Campo Base munito di un numero di soldati superiore al numero degli abitanti.

Da Massa Kesserling guidava le operazioni militari della linea Gustav e soprattutto la roccaforte di Cassino, che grazie all’annientamento del Campo Base, cade il giorno 17 maggio. Inizia così la ritirata tedesca con il sacrificio di Massa d’Albe.

L’assenza di ogni segno di rispetto per questi eventi è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

La minoranza comunale si è unita ad uno sparuto gruppo di abitanti di Massa che hanno avuto tra i propri parenti dei caduti o delle persone rastrellate o ancora patrioti che hanno dato ospitalità a prigionieri alleati, rischiando volontariamente la vita per la liberazione del proprio popolo.

Con la sentita e commovente testimonianza del figlio di un patriota quali Mario Salone, di Mario Casale, e di Daniela Sabatini che ha certificato il pesante tributo delle donne nella Resistenza con circa 700 morte fucilate o uccise in combattimento, la minoranza ha voluto rappresentare l’esistenza e la resistenza di una memoria che non si è dissolta ma che si tramanda da padre in figlio per ricordare che le Istituzioni non possono glissare sulla memoria su cui si fondano i principi democratici di  un popolo.

La memoria è il suo futuro. Non si può abrogare la Storia.

Fiori, la voce di Calamandrei e Bella Ciao non sono simboli di sinistra, ma appartengono a tutti coloro che vogliono sentirsi liberi e non sottomessi dai partiti autocrati e dispotici.

Questo il tributo posticipato il 27 Aprile a Massa d’Albe per sopperire alla negligenza della Giunta». I consiglieri di opposizione del Comune di Massa D’Albe Giovanni Domenico Mancini e Giovanni Ceglie.

Noi evitiamo di commentare, ma affidiamo all’immenso Luis Sepulveda in nostro pensiero: “Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro”.