La Torre delle Stelle di Aielli e le opere di Angelitti e Proto

AIELLI – Si terrà presso il Cantinone Torre delle Stelle ad Aielli Alto, da venerdì 16 a sabato 24 luglio, il vernissage  OVER TIME, che accoglie le opere di Silvana Angelitti e Lucia Proto.

L’esposizione resterà aperta tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22, con ingresso gratuito.

Venerdì 16 alle ore 18 è stata predisposta l’inaugurazione; la presentazione sarà curata dal dott. Pasquale Simon e nel corso del pomeriggio è previsto un omaggio alla poesia e alla figura di Romolo Liberale.

E’ ancora Aielli a far parlare di sé per l’attenzione e la cura che dedica ad eventi artistici. Le due artiste, sebbene in modo diverso appartengono, in certo qual modo, al territorio: Silvana Angelitti vanta origini paterne aiellesi e Lucia Proto le continua a portare nel suo DNA dato che è figlia di Silvana. Questa, artista e installer, l’altra architetto e fotografo. Di certo, pur nelle diversità dei campi artistici, costituiscono un virtuoso esempio di come l’arte si possa manifestare in modi e forme peculiari.

Ormai da molti anni Silvana Angelitti partecipa a mostre ed esposizioni anche collettive ma non disdegna installazioni multidisciplinari e collaborazioni con enti e scuole per indagare la relazione tra arte, teatro e scuola e produrre film con lo scopo di incoraggiarne il dialogo artistico. L’interesse verso la scuola è motivato dal fatto che dal 1973 al 2006 è stata docente di disegno e storia dell’arte presso un liceo scientifico, dove ha condotto studi ed ha prodotto pubblicazioni sia sulla pubblicità sia sulla propaganda.

Lucia Proto invece, ha dedicato il suo tempo a laurearsi in architettura e si è dedicata, quasi da subito, a restaurare antiche costruzioni contadine, secondo le più moderne tecniche antisismiche, nelle vicinanze di Roma e in Abruzzo dove assiste i cittadini inglese che volessero comparare e ristrutturare casali.

E’ appassionata di foto di strada e di natura  e lo studio della natura così come quello dell’antropico, l’hanno portata ad appassionarsi all’arte del “catturare, fermare e stampare su pellicola il momento in cui la percezione entra in profondo contatto con la materia animata e inanimata che si trova intorno a me” e ad affermare che “ogni cosa in natura è materia, niente muore ma tutto si trasforma in un vortice di emozioni e idee”.

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