Lanciano. Ospedale tra rischio Coronavirus e rischio Amianto

LANCIANO – Esattamente un anno fa il Vice Presidente della Commissione Sanità di Regione Abruzzo e Consigliere regionale M5S Francesco Taglieri, aveva già constatato coi suoi stessi occhi l’incresciosa situazione di esposizione all’amianto dell’Ospedale Renzetti di Lanciano.
Ispezionando in una visita i reparti del suddetto ospedale in data Aprile 2019 aveva rilevato che i pavimenti dei corridoi dei vari reparti erano contaminati dall’ amianto e, svolgendo tali controlli anche insieme alla Polizia Forestale, avevano evidenziato come il personale sanitario lavorava a contatto con tale materiale nocivo senza i DPI (dispositivi di protezione individuale) e che, addirittura, i tecnici costretti ad entrare nei locali sotterranei che sono certamente rischiosi, non avevano una zona dove potersi cambiare prima di accedervi e dopo all’uscita, contaminando i locali di degenza e amministrativi.

Il consigliere Taglieri aveva fatto questo sopralluogo un anno fa, perché aveva ricevuto una particolare segnalazione da parte di alcuni dipendenti del Renzetti, a cui era stata data una circolare nella quale si chiedeva di non passare nei locali sotterranei senza una motivazione specifica.
Preoccupati di qualcosa che l’ospedale forse voleva nascondere e conoscendo il rischio amianto che il presidio sanitario già viveva da tempo, questi dipendenti avevano deciso di far notare il problema a Francesco Taglieri, vice Presidente della Commissione Sanità.

Ma oggi l’Ospedale di Lanciano si trova nuovamente al centro del problema amianto, accompagnato dal problema Coronavirus.

Taglieri interpella il Consiglio Regionale evidenziando come non sia più rimandabile il problema della bonifica dall’amianto nei reparti ospedalieri lancianesi, visto che ancora oggi è presente soprattutto in Ostetricia/Ginecologia, Nido e Sala Parto.

Sono più di 10 anni in realtà che il Consigliere Taglieri si occupa del caso, facendo anche un esposto alla Procura, credendo nell’intollerabilità di una situazione del genere in una zona così importante per la città e per le persone.

Afferma Taglieri: “Fino a oggi si sono susseguiti interventi temporanei, che nulla hanno
a che vedere con una bonifica reale della pavimentazione, che è ciò di
cui l’ospedale ha urgente bisogno affinché non esistano ulteriori
rischi per la salute di chi lo attraversa. 

“PERSONALE E UTENTI SONO A RISCHIO PER L’ESPOSIZIONE ALL’AMIANTO. DOPO 10 ANNI LA BONIFICA NON È PIÙ RIMANDABILE”

In un Ospedale che in questo momento deve anche affrontare
l’emergenza Covid-19, a partire dalla cronica carenza di Dispositivi
di Protezione Individuale, si costringe il personale a convivere anche con alcune gravissime problematiche logistiche della struttura, come la presenza dell’amianto, tali da rendere potenzialmente pericolose
non solo le aree in cui si interviene su pazienti positivi al virus. 

E chiamando in causa l’Assessore regionale con deleghe alla Salute e Pari opportunità, prosegue: “Mi aspetto che l’Assessore Verì dia delle risposte su quando, una volta per tutte, la bonifica dell’amianto avverrà e sarà finalmente messa al sicuro la salute delle persone, ma rimane il fatto che la
gestione caotica a cui stiamo assistendo adesso, e le nuove
problematiche che nascono quotidianamente, tornano a evidenziare la
necessità di una nuova struttura nel territorio frentano.

Troppo spesso questa zona dell’Abruzzo è stata presa d’assalto durante ogni
campagna elettorale, con promesse altisonanti poi puntualmente
smentite dai fatti. In alcune recenti dichiarazioni, il futuro
direttore dell’azienda sanitaria regionale, Claudio D’Amario, ha
espresso pubblicamente la disponibilità di 90 milioni da spendere
subito per costruire un nuovo ospedale. Chiunque riuscirà ad andare
oltre gli slogan e a portare risultati concreti avrà il nostro plauso,
ma ora vogliamo vedere i fatti. Gli spot hanno stufato tutti i
cittadini abruzzesi”

Una serie infinita di rimpalli vari, perdite di tempo, esposti e diffide tra il Comune e la Asl Lanciano Vasto Chieti. Senza mai arrivare ad una conclusione seria e definitiva.

Concludendo Taglieri ricorda due interventi importanti, che però non hanno portato a nessuna conseguenza che si avvicina ad una bonifica dell’amianto:
– l’intervento della Guardia Forestale, che ha rilevato nel lontano 2015 la presenza di amianto nella pavimentazione di diversi reparti dell’Ospedale
Renzetti, tra cui appunto Ostetricia/Ginecologia;
– una Sentenza del Consiglio di Stato che ha chiarito i dubbi su chi dovesse eseguire i lavori e che a tutt’oggi detta tempi certi alla bonifica.

“E oggi ne paghiamo le conseguenze perché, in piena emergenza Coronavirus, è molto più complicato creare corridoi dedicati ai pazienti Covid dal momento che anche altre aree della struttura non sono in sicurezza.
Tutto ciò all’interno dell’Ospedale Renzetti di Lanciano che, ricordo, secondo le direttive della Asl sarebbe dovuto rimanere Covid Free”.

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