L’Aquila. Covi-19. Esposto della Cgil per la mancata esecuzione dei tamponi sul personale sanitario

L’AQUILA – Emergenza Coronavirus e sicurezza negli ospedali e nelle strutture sanitarie della Asl aquilomarsopeligna, la Cgil passa alle vie di fatto e, dopo aver chiesto l’effettuazione dei tamponi su tutto il personale, ha presentato questa mattina un esposto.

Il documento della Cgil provinciale e della Fp-Cgil provinciale, infatti, accertata la manca esecuzione dell’accertamento che avrebbe consentito di avere una mappa generale delle condizioni di salute, riguardo al virus, dei sanitari nella provincia aquilana, è stato inviato a Procura della Repubblica dell’Aquila, Prefetto dell’Aquila, Direzione Provinciale Inail  – Ufficio Ispettivo L’Aquila, Ministro della Salute Roberto Speranza, Ministero della Salute, Dipartimento Funzione Pubblica, Commissario Straordinario all’emergenza COVID-19 Dott. Domenico Arcuri, Dg ’ASL1 Avezzano, Sulmona, L’Aquila. Roberto Testa, Presidente della Giunta Regionale Marco Marsilio e Assessore Regionale alla Sanità Nicoletta Verì.

Francesco Marrelli

Questo l’esposto della Cgil provinciale: “Illustrissimi, alla luce di quanto previsto dalle vigenti disposizioni in merito al corretto utilizzo dei DPI, alla doverosa necessità di attuare un corretto piano di prevenzione contro la diffusione del virus ed alle procedure Aziendali per la corretta gestione dei pazienti potenzialmente affetti da COVID-19 e tenuto conto altresì delle disposizioni contenute nei D.L., nei DPCM e nelle Ordinanze Presidente della Giunta Regionale, nonché delle disposizioni relative alla salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, le scriventi Organizzazioni Sindacali della Provincia dell’Aquila intendono inoltrare formale segnalazione/esposto affinché si verifichino le motivazioni della mancata esecuzione dei tamponi al personale sanitario in servizio presso le strutture Pubbliche e Private al fine innanzitutto di tutelare la salute dei lavoratori, ma anche al fine di interrompere ogni possibile catena di trasmissione del virus mediante l’individuazione di tutti i possibili casi sospetti e probabili, ancorché asintomatici, intervenendo con tutte le azioni necessarie così come previste dalle norme di Legge e, contestualmente, salvaguardare la salute di tutti gli operatori che, in un momento storico così critico e delicato, si adoperano ogni giorno per la garanzia del diritto costituzionale alla Salute.
Inoltre, continuano a giungere segnalazioni circa l’insufficiente/inesistente fornitura di idonei dispositivi di protezione individuale per il personale esposto con differenti modalità al rischio di contagio da COVID-19, a tal proposito, chiediamo altresì di effettuare i dovuti accertamenti sull’efficacia e funzionalità, anche in termini temporali, dei dispositivi consegnati fino ad oggi al personale e di quelli che verranno messi a disposizione.

Anthony Pasqualone

Chiediamo altresì di verificare, in questa particolare contingenza dovuta all’emergenza Coronavirus, le procedure attuate dalla ASL nella gestione dei pazienti affetti da COVID-19 con conseguente individuazione di tutte le misure tecnico organizzative e procedurali atte ad evitare l’esposizione al contagio di tutto il personale in servizio anche ai sensi e per gli effetti del TUSL.
Vi chiediamo pertanto di procedere agli accertamenti delle problematiche suesposte. Restando in attesa di cortese e sollecito riscontro le scriventi porgono distinti saluti. Il Segretario Generale Cgil della Provincia dell’Aquila, Francesco Marrelli e il Segretario Generale Fp-Cgil Provincia dell’Aquila Anthony Pasqualone“.

Riguardo ai Dpi, parrebbe che le mascherine arrivate sino ad ora sarebbero, oltre che poche, anche non idonee, del tpo di quelle inviate in Lombardia e che hanno provocato lo sdegno e le giuste proteste di medici e infermieri lombardi. Per ora ci limitiamo a segnalare ma, poiché, come dicevano i latini, “est modus in rebus”, rimandiamo a quando tutto sarà concluso ogni attività di indagine e di analisi di tutto quanto avvenuto in questi due mesi. Questo perché, ci si consenta almeno questo, ogni avvenimento, e ovviamente non parliamo della pandemia ma del modus operandi, è sempre frutto della nota relazione “causa-effetto”.

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