L’Aquila. Domani “Libere!” con Monica Cirinnà e Stefania Pezzopane

Manifestazione a Palazzo Fibbioni per i diritti delle donne e contro ogni violenza

L’AQUILA – Più diritti contro le violenze, giustizia e cultura: questi i temi al centro dell’incontro che si terrà il 20 febbraio, alle ore 17:30, a palazzo Fibbioni, nel cuore dell’Aquila. Interverranno la senatrice Monica Cirinnà e l’onorevole Stefania Pezzopane, l’avvocata Wania Della Vigna, la scrittrice Eleonora De Nardis. 

“Secondo i dati diffusi il 20 novembre 2019 dal rapporto “Femminicidio e violenza di genere in Italia” (dati EURES), la violenza di genere non mostra alcun segnale di diminuzione. – Così ha dichiarato Stefania Pezzopane nel presentare l’iniziativa –  Nel 2018, 142 sono stati i femminicidi, con un aumento dello 0,7% ripetto all’anno precedente; dei 142 femminicidi, 78 sono stati compiuti dal partner o ex partner. Terribile il dato che mostra come l’85% dei femminicidi avviene in famiglia, tra le mura domestiche. Nel 28% dei casi, le donne uccise avevano già subìto maltrattamenti.I dati Eures, indicano come i femminicidi seguano un trend ben diverso da quello dell’insieme degli omicidi commessi nel nostro Paese; gli omicidi sono in netto e costante calo, anno dopo anno: 352 gli omicidi volontari nel 2018, erano 1219 nel 1983 e 502 nel 2013. Le armi da fuoco sono il mezzo più utilizzato (32,4% dei casi), il 23% delle donne è stata uccisa con arma da taglio e un altro 23% a mani nude.

Alcuni, ancora oggi, rifiutano la definizione di “ femminicidio “, non comprendendo l’importanza della matrice culturale che spinge alcuni uomini ad uccidere le donne, spesse volte quelle donne che dicono di amare. Il “femminicidio” è una violenza estrema esercitata da parte dell’uomo contro la donna proprio perché donna. Quando parliamo di femminicidio, quindi, non indichiamo semplicemente che una donna è morta, ma che a quella donna è stata strappata la vita per mano di un uomo in un contesto sociale e culturale che consente e avalla la violenza degli uomini contro le donne. Necessario proseguire in un percorso di civiltà perché si affermi la cultura del rispetto. Istituzioni, donne e uomini, insieme contro la barbarie quegli uomini vili e violenti che ritengono le donne proprietà, esseri di serie B, senza diritti, e di quei contesti che consentono la ferocia delle violenze di genere.”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *