L’Aquila. Presentati i dettagli del nuovo Piano Commercio. Primo obiettivo: potenziare l’attrattiva del centro storico

L’AQUILA – Durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina, in via telematica, dopo che due consiglieri sono risultati positivi al Covid-19, con una maggioranza compatta, è stato approvato dal Consiglio comunale dell’Aquila il Piano del Commercio , consegnato in aula dal vicesindaco con delega al commercio Raffaele Daniele.

Il documento, stabilisce un progressivo arresto nella produzione e un supporto mirato al rendimento delle attività di vicinato nel centro storico aquilano e delle sue frazioni.

Raffaele Daniele

Nel corso della conferenza, a prendere parola, è il vicesindaco Raffaele Daniele, che s’introduce con un ringraziamento verso tutti, in particolare, “desidero ringraziare per primo Corrado Ruggieri che – ha detto il vice sindaco -, aveva redatto e messo in vigore la disposizione per il piano del commercio, un eccellente lavoro, efficace, per quello che oggi andremo ad affrontare. Il secondo, va agli uffici, i quali hanno supportato e reso possibile la traduzione in atti di tutte le indicazioni che gli erano state inoltrate. E per ultimo, voglio ringraziare Daniele Ferella che mi è stato accanto in tutta la parte introduttiva di questo piano del commercio, supportandomi e seguendo passo per passo questo piano. Ritengo doverosi questi ringraziamenti perché quando ci sono in corso degli atti ci deve essere sempre una serie d’ingranaggi che s’incastrano”.

Il piano del commercio realizzatosi in questo 2020, è un punto di svolta, e di saluto del piano precedente del 2002, promosso dall’ex assessore Ruggieri. Durante questo tempo, la città ha subito dei cambiamenti, in particolare, si è ritrovata a fronteggiare le conseguenze del sisma che l’ha colpita nel 2009, scuotendo nel commercio, cuore dell’economia soprattutto nei centri medio-piccoli. Bisogna capire se orientare la città nella zona ovest, e, fornire un architrave a tutti coloro che hanno deciso di investire.
Le indicazioni dal consiglio comunale e da parte di tutte le associazioni sui centri commerciali, sono fornite da una mappatura del piano regolatore: M1: – centro storico ove non sono consentite attività superiori a 600 mq. M2: attività non sono previste attività sopra i 1500 mq, e M3 sopra i 2500 mq.

“Lo sviluppo del centro storico, di cui oggi il personale del consiglio ne è fier”o, è la più grande scommessa. Il centro nonostante lo sfortunato periodo di lockdown, sta pian piano riottenendo la sua vitalità anche grazie ad una serie di iniziative: “È stato introdotto il divieto di slot e sale scommesse – ha proseguito Raffaele Daniele – , attività friggitorie, e rosticcerie, sprovviste di cappa aspirante, e filtraggio, perché altrimenti, dopo aver investito per avere un bel centro storico, avremmo vanificato tanta bellezza. Abbiamo scelto di escludere dal comparto del centro alcune attività che dal punto di vista etico e funzionale non sarebbero potute entrare se non adeguatamente munite”.

Dehors nel centro storico dell’Aquila

Un altro piano è concentrato sull’esclusione di strane insegne colorate con ideogrammi, in sostituzione a insegne aventi caratteristiche comuni dei centri storici delle città d’arte Italiane. Altre approvazioni sono previste per il progressivo sviluppo di centri commerciali naturali, alla possibilità, per tutti i commercianti all’interno di vie e vicoli, di fruire di uno spazio maggiore in grado di dedicare a ciascuna attività delle insegne e un arredo urbano personale. A questo è stata affiancata la possibilità di accedere alla legge regionali per i finanziamenti.

Un incentivo interessante, per sviluppare quelle zone di minor passaggio, il giovamento di affitti a un costo contenuto. Attività esistenti da oltre trenta, cinquant’anni, possono godere dell’evenienza di fruire si alcuni incentivi fiscali. Azioni che mirano ad offrire, a tutti i cittadini e coloro che hanno dedicato una vita al commercio e alla propria città, un punto d’arrivo.

Daniele Ferella

Oltre al piano del commercio, si aggiungono due elementi qualificanti principali: dare un’armonizzazione a tutti i dehors presenti in città, stop a ombrelloni colorati e sedie di plastica. Si richiede un dehor, in pratica, in armonia con la bellezza architettonica della città. È stata eliminata, poi, la normativa che prevede lo spazio esterno in relazione a quello interno, dando maggiore libertà, onde evitare di invadere lo spazio altrui.
“Un insieme di iniziative – spiega Daniele Ferella – che noi siamo pienamente fiduciosi possano rappresentare una nuova pagina di questa città, finalmente dotata di uno strumento che possa consentire a chi investe qui, di poter pianificare per il futuro, avere delle regole, certe, e siamo convinti, questo abbia una ricaduta positiva sul nostro territorio”.

FOTO DI MARTINA SALFI

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