Le opere di Mauro Pispoli al Museo delle Genti: sabato l’apertura straordinaria fino a mezzanotte

Il Museo delle Genti d’Abruzzo si aggiudica la Notte Europea dei Musei con l’attesa ed interessante mostra dell’artista fiorentino  Mauro Pispoli – “IL BAMBINO CHE SOGNAVA DI DIVENTARE PICASSO” – che dopo l’inaugurazione di sabato 18 maggio  alle 18:30, con il museo in apertura straordinaria fino alla mezzanotte, resterà visitabile fino al 3 giugno prossimo.

La formazione in grafica pubblicitaria e fotografia, l’altalenare tra l’attività di graphic designer e quella di artista, lo ha condotto a rivolgere la sua attenzione ai miti contemporanei secondo azioni che ha lungamente studiato e sperimentato. Carta e cartoni, quasi sempre da riciclo, vengono  composti con texture assolutamente personali, utilizzando  tecniche collage e mista.

 “La modernità è cambiare volto alle cose salvandone il significato profondo”.

I ricordi che Pispoli trasla nelle sue opere sublimano nel futuro, attraversando il presente solo nel momento in cui prendono vita nuova.

Nel suo studio Immagine e Comunicazione, Mauro Pispoli fornisce consulenza creativa e strategica, seguendo la realizzazione di campagne pubblicitarie in Italia e all’estero; lo stile di lavoro è caratterizzato da una costante attenzione alla ricerca e alla qualità del progetto creativo che si snoda attraverso i canonici passaggi dello studio, della progettazione e dei materiali da utilizzare  giungendo infine alla realizzazione.

 “Quello che troverete in questa mostra è una magia tessuta con sapienza, un insieme di formule alchemiche – si legge nelle note critiche – caratteri tipografici e tecniche di stampa, sperimentazioni sulla composizione e sul linguaggio”

L’attuale società, prepotentemente fondata sull’immagine e sul bisogno di essere guardati rappresentano estesi campi di ricerca del Nostro  che “negli ultimi anni, è uscito dai confini della grafica commerciale per sviluppare una riflessione sul mestiere del grafico, del designer, del copywriter, dell’illustratore, dell’art director”. Ad un bel momento però, insegnamento da una parte e creazione dall’altra, libera da vincoli di committenza, questo gli hanno permesso, non dovendo soddisfare clienti, di “trasformare il suo lavoro in arte”.

Che cos’è che colpisce nelle sue opere? Esse sorprendono e affascinano per le tecniche usate, per l’uso del colore, per le immagini che propongono.

L’idea prende forma attraverso immagini e parole  che si compongono e si fondono ritrovando una loro radice comune nella comunicazione. Composizioni di contesti solo apparentemente non affini a cui l’uso della fotocopiatrice aggiunge o sottrae elementi e livelli, strappi, colori, collage: la ricerca  grafica  si fa arte attraverso il riciclo creativo. Un’esperienza di conoscenza e di memoria.