“Le partigiane”, una commovente poesia di Maria Assunta Oddi per il 25 aprile celebra la libertà

La scrittrice dei Marsi Maria Assunta Oddi con versi eleganti e raffinati narra la storia della Resistenza al nazi-fascismo facendo dell’anelito infinito alla libertà emancipazione femminile dall’oppressione politica, dalla miseria e dagli stereotipi della differenza di genere.

Pertanto, la poesia “Le partigiane” si fa  racconto di un “io” che interiorizza la realtà e la storicizza con l’impegno artistico dall’inesauribile creatività.

Le partigiane

Con nomi segreti rinascemmo

donne ancora bambine di sogni

sotto la luna verso incensieri di erbe

ancora madide di languori e rugiada.

E andammo, temerarie d’incoscienza,

dove non c’era pace

tra miseria e oppressione

a lottare per i diritti negati.

Facemmo dei nostri cuori per rischiare

l’audacia scrigno di segreti

ma non dimenticammo

di essere nate per l’amore.

Eravamo  figlie, madri e spose

imprigionate tra occulti pregiudizi

sotto il tunnel del disprezzo.

Stremate dai dispiaceri e dalla fatica

mai ci piegammo alle macerie

della guerra né ai suoi lutti.

Sui stendardi e gli archi trionfali

delle acerbe dittature

le voci si fecero grido di popolo

che anela al suo perduto bene:

alzare lo sguardo fiero verso

il cielo tornato sereno.

E andammo trai boschi e le radure

tra le sterrate strade e le campagne

tra i borghi e le città a far staffetta

di pane e messaggi di carezze e baci.

E fummo luce e speranza

di rinnovate albe.

Se qualcuno di noi cadde

il prato s’accese di papaveri

rossi nella gloria dei giusti.

A piedi, in bicicletta

sui camion e le corriere

pigiate come bestie

non perdemmo la nostra bellezza.

Anche derise e discusse

catturate e violate restammo donne

anche per te, ragazza di oggi.

 Ieri fummo voce di riscatto oggi

compagne invisibili a ricordarti

che nessuno potrà mai

alzare un dito sulle tue labbra per

ordinare il silenzio:

sei libera.