“Le Storie dello Storico”. Una città poco conosciuta, l’antica Carsioli

ORICOLA- Proseguiamo il nostro percorso storico, culturale ed archeologico lungo l’antica Tiburtina Valeria: oggi faremo tappa all’interno di una grande, ed importante città antica, Carsioli. Si lo so, la sua importanza è stata, in qualche modo, offuscata dalla potenza e la bellezza della sua colonia “gemella” (se così la possiamo definire) di Alba Fucens: ma la sua storia è assai interessante, oggi la scopriamo insieme.
“Frigida Carseoli, nec olivis apta ferendis Terrae; sed ad segetes ingeniosus ager” -“Ha Carsoli un terren frigido, e poco acconcio il frutto a generar di olivo; ma per biade produr fecondo loco”- queste sono le parole che usò il poeta latino Ovidio nei Fasti per descrivere l’antica Carsioli. Un’importante frammento che ne descrive il lato prettamente agricolo di questa colonia: già, ma quando venne fondata questa città? Carsioli venne fondata lo stesso periodo in cui venne fondata la sua gemella, Alba Fucens, tra il 304 ed il 303 a.C nel cuore del territorio degli Equicoli (una popolazione italica simile agli Equi e ai Marsi) successivamente alla campagna militare avviata dal console Sempronio Sofo (console nell’anno 304 a.C) contro le popolazioni in questione.
A differenza di Alba Fucens che contava inizialmente circa 6.000 coloni, la città di Carsioli molto più in la, intorno al 298 a.C quando il dittatore Marco Valerio Massimo inviò circa 4.000 coloni che, in qualche modo, obbligarono le popolazioni locali nel sottoscrivere un dubbio trattato di alleanza con la potenza romana. Ma l’importanza di questa colonia romana si ebbe quando venne realizzata la prima Via Valeria che collegava Roma alla città di Corfinio: una strada che passava anche nella città di Alba Fucens (localmente si viene definita Via del Miliario) e che tutt’ora, grazie alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Abruzzo, possiamo ammirare nella sua bellezza.

nella Tabula Peutingeriana
Durante le Guerre Sociali (88-91 a.C) sia la colonia romana di Carsioli e sia quella di Alba Fucens restarono fedeli a Roma nonostante furono soggette ad incursioni sia da parte degli Equi e sia da parte dei Marsi. Anzi, proprio in queste zone venne ucciso, molto probabilmente per mano dei Socii il tribuno della plebe Livio Druso. A tal proposito scriveva lo storico Marco Velleio Patercolo nella sua Historiae Romanae ad M. Vinicium libri duo: “Mors Drusi iam pridem tumescens bellum excitavit Italicum” ovvero “La morte di Druso scatenò la guerra italica che covava già da molto tempo”.
Sotto la dinastia giulio-claudia la città venne mutata i municipio, ma non ebbe le stesse fortune della sua gemella Alba Fucens. La decadenza di Carsioli si può attestare in pieno medioevo, durante l’epoca angioina: una decadenza che vede l’emergere di un nuovo centro Celle, ovvero l’odierna Carsoli.